NON È FACILE TROVARE SCARPE CONFORTEVOLI QUANDO SI SVILUPPANO PATOLOGIE FASTIDIOSE COME L’ALLUCE VALGO: OGGI CI VIENE IN AIUTO ANNARITA RIVASI
Annarita è da un paio di mesi mia “Instamica” e, come spesso accade, lo scambio di informazioni può diventare prezioso anche per il mio 50ENNI.BLOG.
Annarita ha diversi negozi di scarpe comode a Modena e Bologna (eccovi il LINK del suo sito) e da poco è presente come Influencer su Instagram, con mille consigli utili per chi lotta ogni giorno con dolorosi problemi ai piedi.
Annarita si definisce una “Shoe Hunter” per piedi speciali ed oggi ci da la sua disponibilità nello sviscerare in maniera esaustiva un problema sempre attuale: l‘alluce valgo.
Sono Annarita Rivasi, ho 49 anni e da qualche mese ho aperto una pagina “speciale” su Instagram, La Scarpolina Scalza, dove tratto ogni giorno problemi ai piedi di ogni tipo e consigli sui modelli di scarpe più adatti, con un approccio di facile comprensione.
Da una vita infatti mi occupo di scarpe e di comfort, di piedi doloranti e di consulenze in questo campo, anche online alle mie clienti.
La mia missione quotidiana è quella di consigliare il giusto paio di scarpe partendo dalla valutazione dei piedi, delle sue problematiche e delle esigenze della cliente.
Sono un’esperta scomoda di scarpe comode. Il mio motto? Mettiamoci comode!
L’ALLUCE VALGO
Ovvero quando il piede si ribella alla forma della scarpa.
Uno dei problemi più ricorrenti che mi trovo ad affrontare nel mio lavoro riguarda i piedi con alluce valgo. Spesso le mie clienti ne fanno una questione di età.
Ed è in gran parte vero che l’alluce valgo sia legato al tempo che passa: i nostri piedi ad un certo punto ci presentano il conto, più o meno improvvisamente e più o meno dopo gli anta.
L’alluce valgo, come probabilmente sapete, è quella deformità della parte anteriore del piede che, spostando l’alluce verso le altre dita, causa quel tipico rigonfiamento laterale a livello della testa del primo metatarso che scherzosamente viene anche definito cipolla.
La causa di questo disturbo è nella stragrande maggioranza dei casi dovuta all’utilizzo (protratto per anni o decenni) di scarpe non adatte. La predisposizione genetica è uno dei fattori che possono acuire o velocizzarne l’insorgenza, ma non lo genera (se ci pensate, tutte nasciamo senza alluce valgo). Anche una scorretta biomeccanica del piede (per esempio, averlo cavo) può contribuire alla formazione dell’alluce valgo.
SCARPE NON ADATTE
Con “scarpe non adatte” mi riferisco a scarpe appuntite, dalla pianta stretta e/o con il tacco alto.
Quando la calzatura è stretta o appuntita, l’alluce e il 5° dito vengono spinti verso il centro del piede.
Importante sapere che anche il carico del corpo si distribuisce in maniera proporzionale all’altezza del tacco verso le nostre dita: più il tacco è alto, più il peso grava verso l’avampiede. Un tacco ad esempio di 9 cm distribuisce l’80% sulla parte anteriore del piede e solo il 20% sul tallone.
Ecco perchè indossare questa tipologia di scarpe da mattino a sera, magari per molti anni, può provocare una compressione ossea tale da sfociare nel famigerato alluce valgo e anche altre patologie (dita a martello, occhi di pernice e calli).
Riassumendo, la combinazione di queste due condizioni (scarpa stretta e tacco) crea il terreno favorevole all’insorgenza dell’alluce valgo.
ALTERNATIVE ALLA CHIRURGIA
Le Clienti mi chiedono spesso se ci siano soluzioni non chirurgiche.
Ogni situazione fa storia a sé e va valutata individualmente, ma al primo accenno di alluce valgo è possibile, previo esame posturale e visita ortopedica, seguire una riabilitazione apposita e ottenere risultati soddisfacenti.
Scegliere scarpe che non comprimano il piede, con la forma arrotondata o anche squadrata, resta un consiglio sempre valido e permette di non aggravare il disturbo.
Vi invito però a riflettere su questo concetto: infilando per anni, a volte decenni, i nostri piedi in scarpe che non hanno la forma anatomicamente giusta per loro, li deformiamo al punto da renderli doloranti, limitando poi la scelta dei modelli che possiamo indossare e arrivando a compromettere la nostra postura.
LA SCARPA COMODA
La scarpa comoda dovrebbe essere concettualmente un punto fermo che si aggiunge ai tanti aspetti del nostro benessere.
Esattamente come curiamo la pelle del nostro viso, facciamo attività fisica e seguiamo un’alimentazione sana, allo stesso modo dovremmo scegliere scarpe che siano adatte alla forma del nostro piede, riservando modelli particolari solo alle occasioni speciali o ad utilizzi di breve durata.
Concludo con questa considerazione: per non trovarci un piede che si ribella alle scarpe, ribelliamoci noi per prime alle scarpe non funzionali e proteggiamo il nostro benessere.
Mettiamoci comode, e saremo più leggere!
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