Amiche care, non ho sbagliato a scrivere nulla e non vi parlerò del gioco dell’oca tradizionale.
Qualcuna di voi avrà capito dai social che per tutto il mese di luglio sono stata coccolata dalla “famiglia” di Alessandra, titolare del Bagno Stella Bianca di Marina di Pietrasanta.
Ho inquadrato sin da subito Alessandra come una persona speciale, con un vissuto pesante ma con una forza tale da riuscire a portare avanti parecchie attività parallele sempre con il sorriso e la massima disponibilità.
Ci accomuna la curiosità verso nuove esperienze e la voglia di imparare da quelle degli altri condividendole con gli amici. Come quella che ha condiviso con me.
Una sua amica psicologica, Alice Lepore di PerFormat Salute, si occupa di consulenza motivazione e supporto alle famiglie dei disabili. Ha elaborato con le colleghe un metodo ingegnoso per fare aprire giovani e non più giovani superando imbarazzo e timidezza: una seduta di terapia giocando.
In tanti abbiamo partecipato all’evento APERI MENTE, organizzato nel bar della spiaggia. Bambini ed adulti attorno ad un grande tavolo.
Sullo stesso tavolo Alice ha disposto una serie di tavole, preparate dai suoi amici disabili, bellissime e colorate, a formare il serpente del gioco dell’oca.
Ci ha fatto scegliere un libro tra tanti e come prima cosa ha chiesto ad ognuno di noi il motivo della nostra scelta. Primo passo verso l’apertura della nostra mente senza remore. Il libro sarà la nostra pedina per il gioco dell’oca.
Ogni tavola sulla quale si approda a turno lanciando i dadi ha un suo significato: da quella della scuola (che ci chiede ricordi del passato sui banchi), a quella dei sogni (qual’è il nostro sogno ricorrente), a quella dell’avventura, della conquista, del cibo… Ognuna ci spinge a esporre i nostri segreti.
Un’esperienza insolita, un approccio diverso verso quella che si può considerare come una vera e propria autobiografia.
Decretata la vincitrice (una simpaticissima bambina) siamo quasi dispiaciuti che questa esperienza ludica sia terminata.
Il premio per ognuno di noi? Portarsi a casa il libro scelto.
Il mio? “10 Piccoli Indiani” di Agatha Christie, un genio ineguagliabile che mi affascina da quando ero bambina.