L’epicondilite è un’infiammazione dei tendini che collegano i muscoli sulla parte esterna dell’avambraccio, fastidiosa e dolorosa, altresì chiamata “gomito del tennista”, essendo questa una patologia frequentemente riscontrata tra questi giocatori.
L’epicondilite ha colpito anche me due estati fa… e pensare che non gioco a tennis da anni!
LA MIA ESPERIENZA CON L’EPICONDILITE
Su e giù con sacchi della spesa, cartoni d’acqua e borse pesanti da Eta Beta, come solo noi donne sappiamo fare: un intenso bruciore a luglio sull’ossicino sporgente del mio gomito ogni volta che estendevo l’avambraccio.
Il mio gomito, nonostante riposo assoluto in albergo, ghiaccio e sabbiature (errore), continuava a farmi male anche ad agosto: anche solo prendere una maglia dall’alto del guardaroba risultava doloroso. Solo i cicli di antinfiammatori via bocca sembravano alleviare il dolore, ma l’effetto era momentaneo.
Rientrata a fine vacanza un’ecografia ha subito rivelato una forte infiammazione del tendine epicondilo con importante versamento. Subito una seduta di elettroporazione (una specie di infiltrazione senza aghi) a base di arnica e cortisone per ridurre il dolore sino alla visita fisiatrica. Nel contempo mi sono procurata un tutore morbido per proteggere il gomito dagli urti e metterlo a riposo.
Mi sono affidata alle cure della Drssa Castagnetti, validissimo Medico Osteopata e Fisiatra dell’Istituto Clinico Humanitas e dai suoi colleghi fisioterapisti del reparto di riabilitazione.
Tre sedute d’onde d’urto, un tutore rigido per tenere a riposo il muscolo che riveste il tendine, e a seguire tre sedute di fisioterapia con esercizi mirati a casa ed ecco finalmente il dolore ridursi di parecchio.
Ma il fastidio è finalmente scomparso solo dopo un ulteriore ciclo di onde d’urto e di fisioterapia, senza mai interrompere gli esercizi a casa e continuando l’uso del tutore rigido di giorno, al fine di ridurre lo sforzo, e del tutore morbido per la notte.
A Gennaio ho potuto finalmente ricominciare gli esercizi di tonificazione delle mie braccia. È stato un percorso lungo ed impegnativo, ma quando non si ha altra scelta si fa no?
Che cosa ho imparato?
- Rivolgersi immediatamente ad un buon fisiatra o osteopata: aspettare non risolve, anzi aggrava la situazione visto che si guarisce dall’epicondilite senza cure.
- Esistono due tipi di onde d’urto, efficaci in caso di infiammazione ai tendini delle nostre articolazioni: le onde d’urto focalizzate, e le onde d’urto radiali. Si tratta di due manipoli diversi per efficacia. Il focalizzato é molto piú potente e preciso e viene impiegato soprattutto per talloni, anche e gomito, dovendo penetrare cartilagine ed osso in profondità. La potenza dei macchinari inoltre varia notevolmente da centro fisioterapico a polo ospedaliero: quest’ultimo ha sempre apparecchiature ad uso esclusivo dei medici, molto più costose e molto più efficaci. Attraverso la terapia con onde d’urto le cellule lese vengono aiutate a rigenerarsi. Inizialmente si potrá avere maggior dolore, ma dal mese successivo, grazie anche alla fisioterapia d’obbligo, si riesce finalmente a vedere la “luce”.
- I trattamenti per via orale con antinfiammatori non danno risultati a lungo termine in quanto non riescono a raggiungere il tendine infiammato attraverso il muscolo (e non fanno bene a stomaco ed intestino).
- La fisioterapia e gli esercizi a casa fatti con costanza sono complementari e necessari. Mai impigrirsi, si rischierebbe di dovere ricominciare tutto da capo.
- Mantenere una buona tonicità dei nostri bicipiti e tricipiti aiuta a prevenire questo fastidioso disagio.
- I tutori, se indossati ai primi dolorini, aiutano a non aggravare la situazione, permettendo ai tendini di non infiammarsi ulteriormente.
Rimessa a nuovo e pronta a tornare sui tappeti verdi di Wimbledon…
Ed ora le informazioni che mi sono state trasmesse dal Team di Medici Specialisti di I.C.Humanitas.
EPICONDILITE – CAUSE
L’epicondilite è causata da un uso continuo ed eccessivo del gomito e ci colpisce prevalentemente dai 30 anni in su.
Peggiora con il tempo se non trattata correttamente.
Tennis, squash, scherma e golf implicano movimenti ripetuti che interessano polso, gomito e mano: ecco spiegato il perché di un’incidenza maggiore su individui che praticano tali sport con frequenza regolare.
Anche un uso continuativo del mouse e la digitazione sulla tastiera del computer possono dare origine all’infiammazione del tendine epicondilo mediale.
Per ultimo, anche sollevare pesi se non si è allenati può essere la causa del gomito del tennista (ed io ne so qualcosa…).
EPICONDILITE – SINTOMI E DIAGNOSI
L’epicondilite non è una malattia asintomatica. Il primo disagio è in genere un dolore pungente in prossimità del gomito, con possibile irradiazione a mano e polso.
Bisogna agire immediatamente, facendosi visitare dal proprio fisiatra o dall’osteopata.
Durante la visita il medico effettuerà un’accurata palpazione manuale della zona e, se ne è provvisto, procederà con un’ecografia muscolo tendinea.
Potrebbe richiedere un ulteriore approfondimento diagnostico mediante una RX del sistema scheletrico od una Elettromiografia.
EPICONDILITE – COME SI CURA
Ci sono varie terapie alternative valide attualmente, sta al medico di fiducia consigliare quella più indicata. Di certo il primo rimedio sarà la messa a riposo del gomito mediante un tutore (vedi sopra), impacchi freddi ed un ciclo di antidolorifici.
A seguire può essere prescritto un ciclo di Tecar Terapia o in alternativa di Laser Terapia, di Ionoforesi, di Infiltrazioni, di Elettroporazione o di Onde d’Urto, di cui vi ho parlato qui sopra.
Raramente si procede con un intervento chirurgico per il distacco del tendine o addirittura per la sua asportazione.
Un fastidio, quello dell’epicondilite, che non va preso dunque sotto gamba: va aggredito immediatamente con le cure più adeguate.
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