Ok, la filosofia del consumo alimentare a km 0 è giustissima. Cerco di osservarla il più possibile ma…come resistere ai colori, ai gusti golosi, all’allegria che regalano ad una tavola imbandita i frutti tropicali?
Ebbene sì, sono colpevole di consumare spesso frutta esotica! Banane ed ananas, di cui conosciamo le proprietà benefiche (magnesio, potassio e, soprattutto, bromelina diuretica e bruciagrassi) sono ormai presenti sulle nostre tavole continuamente ed ormai li consideriamo al pari di mele, pere & co.
La mia fantasia gastronomica si esalta quando ho a disposizione avocado, mango, papaya, cocco,maracuja…
Ma vediamo insieme perchè dovrebbe essere buona abitudine inserire frutti tropicali nella nostra alimentazione.
Avocado: frutto gustoso che ricorda vagamente una grossa mela. E’ super nutriente grazie alla forte presenza di grassi monoinsaturi, i grassi “buoni”, il che significa un aiuto contro l’ipercolesterolemia ed un cuore più sano. E grazie dunque all’acido oleico e linoleico di cui “abbonda”, contrasta l’insulino-resistenza, punto cruciale per l’innesco del peso in eccesso e del grasso addominale! Da non sottovalutare l’apporto, oltre di vitamina E e potassio, di vitamina K1, utile nella prevenzione della fragilità ossea. Tritare poi la polpa di avocado e spalmarla sul viso precedentemente deterso renderà la pelle nutrita e luminosa 🙂
Mango: è un “must-have” sulla mia tavola, mi piace tantissimo. Ha un sapore avvolgente, la polpa è dolce e succosa, ricorda una felice combinazione tra ananas, arancia e pesca. Ricorda un po’ una palla da rugby nella forma e regala una gran energia poichè, oltre alla vitamina C ed il ferro, è ricchissimo di oligominerali che contrastano stanchezza e senso di spossatezza. In India è considerato un frutto sacro perchè lo ritengono il dio delle creature che preserva la vita. Ed un po’ è vero poichè, grazie ad un potente antiossidante, il “lupeol”, ha riconosciute proprietà antitumorali. Ciliegina sulla torta: è super nutriente ma povero di grassi ed inibisce l’appetito e quindi…aiuta il dimagrimento!
Papaya: o “albero d’oro dell’eterna giovinezza” come lo definì Vasco de Gama. E’ un frutto tropicale che dona energia e vitalità grazie al concentrato di vitamine, soprattutto A-C-E, di sali minerali e di fibre a fronte di pochissimi grassi e calorie. In più la ricca presenza dell’enzima papaina aiuta i processi digestivi aiutando la metabolizzazione delle proteine ed ha anche azione antinfiammatoria, depurativa e drenante. Il sapore ricorda il melone e l’albicocca ed io la trovo ottima frullata con banana, ghiaccio e latte di mandorla.
Cocco: è il “frutto dell’albero della vita”, come lo chiamano i coltivatori dei paesi tropicali da cui proviene. Frutto “salvavita” è per…i partecipanti dell’Isola dei famosi e per noi poveri mortali, accalcati sulle roventi spiagge e desiderosi di nutrirci e dissetarci di questa golosità…noi ai quali si illumina lo” sguardo assente” all’urlo “cocco, cocco frescoooooo”! E’ tra i frutti più versatili poichè si usa tutto: la polpa, il latte, l’acqua, l’olio. Con il guscio esterno si può ricavare un legno utilizzato per l’arredamento. E con i suoi fiori si ottiene una bevanda alcolica, “Toddy”. Quando si dice “economia di scala”… In cosa ci aiuta il cocco? Ci idrata, i suoi sali minerali come fosforo, potassio, sodio, magnesio e calcio lo rendono un ottimo ricostituente, ideale per gli sportivi. E’ sì calorico ma contiene grassi funzionali all’attività epatica e aiutano ad accelerare il metabolismo e a “stoppare” il senso di fame. L’olio di cocco è fantastico per regalare a pelle e capelli nutrimento e lucentezza. Ho provato ad utilizzare il burro di cocco per cucinare dolci sostituendolo al burro classico: lo consiglio 😉
Maracuja: ho scoperto di recente questo piccolo frutto tropicale e mi ha conquistato per la polpa gialla morbida e profumata, ricchissima d’acqua, con tanti semini al suo interno, dal gusto dolce e un pochino agre. E’ rinfrescante e la consumo semplicemente spolpandola con un cucchiaino. Ricordo che in un ristorante nel Salento l’ho trovata in abbinamento ai frutti di mare: Master Chef docet! (e crea anche danni…). Quali proprietà le sono attribuite? Innanzitutto la presenza consistente della vitamina A,poi la sua funzione depuratrice e purificatrice delle pareti arteriose, con conseguente protezione dell’apparato cardiocircolatorio. Importanti le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie e, da uno studio pubblicato nel Nutrition Journal nel 2012, sembrerebbe provato scientificamente il suo aiuto nel diminuire l’insulino-resistenza nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. Secondo me uno dei suoi usi migliori è…nei cocktail alcolici e analcolici come la Maracuja Caipiroska! 🙂
Finger lime, Kiwano, Pitaya…nomi affascinanti per altrettanti frutti esotici che si sono meritati la ribalta grazie agli innumerevoli programmi televisivi che si occupano di cucina creativa. Questi non li ho ancora assaggiati. Che dite: li provo e poi vi dico???