Premessa: non vi parlerò oggi delle mie figlie nello specifico, di cui non pubblico mai foto sui profili del blog, rispettandone il loro desiderio di anonimato e non volendole strumentalizzare onde “acchiappare” nuovi follower (come purtroppo fanno molte mie arcinote colleghe).
Vorrei oggi solo condividere con voi quanto sogno per loro in quanto madre, con un pizzico di “Amarcord”.
Gaia e Alice non sono più da tempo le bimbette di questi bei ricordi, anche se per me e mio marito resteranno per sempre le nostre bambine. A 17 e 18 anni, sono oramai delle “adolescenti quasi donne”, con tutti gli annessi e connessi.
Gaia da piccola
Alice, sempre una vita fa…
Molte di voi sono madri, alcune madri di adolescenti, dunque come me avete vissuto giornate in cui le vorreste chiudere sul terrazzo a giornate in cui li riempireste di baci (purtroppo assolutamente vietati in questa fase).
Alti e bassi che comunque nulla tolgono all’amore incommensurabile che provo per loro: vengono prima di tutto, il mio cuore sin dalla loro nascita è riuscito magicamente a ridividersi in spicchi, i più grandi ai nostri miracoli e gli altri a marito, genitori, fratello e cognati, zii e nonni, gatto ed amici più cari.
Banale dire che una mamma, sana di mente, darebbe la vita per un figlio e che difficilmente riesce a sopravvivergli, ma questa banalità oggi mi va di dirvela lo stesso.
Ciò premesso, cosa si desidera per i propri figli oggi, in un mondo molto meno accogliente rispetto a quello che ci ha accolte?
Prima di tutto che siano sereni e sempre in salute. Che nulla di grave possa accadere durante il loro percorso di vita. Che trovino un lavoro appagante, equamente remunerato e che ricompensi gli sforzi fatti sui banchi di scuola. Che abbiano obiettivi ed ambizioni. Che siano rispettati. Che si amino. Che trovino l’amore vero con cui costruire una famiglia, magari, ed il proprio futuro. Che questo mondo diventi più ospitale. Che siano sempre felici come in queste foto.
Perché purtroppo dobbiamo lasciarli andare prima o poi, mettendo da parte il nostro istinto di protezione.
E proprio stamane, caso vuole, si sono succedute alla radio due canzoni a cui sono particolarmente legata, capaci di trasmettere messaggi positivi:
Whitney Houston – Greatest Love of All
…
Never to walk in anyone’s shadow
If I fail, if I succeed
At least I’ll live as I believe
No matter what they take from me
They can’t take away my dignity
Because the greatest
Love of all is happening to me
I found the greatest
Love of all inside of me
…
Learning to love yourself
It is the greatest love of all
…
And so I learned to depend on me
…
Never to walk in anyone’s shadows
If I fail, if I succeed
At least I’ll live as I believe
No matter what they take from me
They can’t take away my dignity
…
And so I learned to depend on me!
…
Se solo Whitney Houston avesse creduto nelle sue stesse parole, probabilmente sarebbe ancora fra noi… Imparare prima di tutto ad amarsi, bastarsi e credere in sé, per potere amare in modo equilibrato, facendosi rispettare (essenziale alla loro età, anzi a tutte le età).
E per il futuro?
Jovanotti – Serenata Rap
Sono timido ma l’amore mi dà coraggio
Per dirti che da quando io ti ho visto è sempre maggio
…
Mi piace come mi guardi mi piace come sei con me
Mi piace quel tuo naso che s’intona con il mondo
Mi piace il tuo sedere così rotondo
Da rendere satellite ogni essere vivente
Mi piaci perché sei intelligente
Si vede dalle tue mani come le muovi
…
Nei tuoi fianchi sono le Alpi nei tuoi seni le Dolomiti
Mi piace quel tuo gusto nello scegliere i vestiti
Quel tuo essere al di sopra delle mode del momento
Sei un fiore che è cresciuto sull’asfalto e sul cemento
Affacciati alla finestra amore mio
…
Avete figlie femmine? Avete mai sognato per vostra figlia una serenata del genere ed un “romantico bravo fiò” come Jovanotti? L’abbandono del nido sarebbe molto più dolce…
Dedicato ai miei tesori!