Un tempo era, nella nostra società, un segno distintivo di chi viveva in modo “avventuroso“: marinai, militari d’assalto, …carcerati. Le donne che li esibivano erano di “dubbia moralità”. Il tatuaggio caratterizzava, dunque, una certa esigua parte della società civile piuttosto… borderline. Nel tempo cambiano usi, consumi e, soprattutto, mode. Ed ecco che avere il corpo disegnato permanentemente in ogni modo è diventato “figo”. La mia opinione a riguardo è fortemente influenzata dalla mia agofobia: già pensare di dover fare un prelievo sanguineo mi getta nell’ansia più cupa, figurarsi se mi farei sforacchiare la pelle da un ago per ore! Già a pensarlo mi viene la pelle d’oca! Devo ammettere, però, di essere affascinata da questa forma di arte! Ho visto parti di pelle ricoperte da disegni bellissimi, dai colori accattivanti. Il punto è: un overanta che sfoggi tatuaggi variopinti e “variodimensionati” in ogni parte del corpo, è “bella”?
Vi narro un episodio capitatomi alla fine di maggio mentre attendevo il mio turno per fare l‘annuale mammografia di controllo. (Mi raccomando: la prevenzione è un dictat!)
Seduta accanto a me una bella signora giunonica, capelli corti ben pettinati che profumavano di piega fresca, camicia e golfino giallini su gonna di cotone blu classici, ballerine ai piedi dall’aria comoda. L’infermiera legge il suo nome. Si alza, toglie il maglioncino e lo appoggia sullo schienale della sedia e…sorpresa! La camicia sbracciata rivela un tatuaggio raffigurante una rosa rampicante che dal gomito, seguendo un movimento a spirale, si dirige verso la spalla. Vi confesso che l’ultima cosa che mi sarei aspettata da una signora dall’eleganza così classica sarebbe stato che avesse un tatuaggio e così importante per giunta! Ho sorriso dentro di me perchè m’è parso anacronistico questo vezzo su una signora bon ton, in più , non avendo braccia toniche, il tralcio di rose accentuava tristemente l’effetto “tendina” del tricipite ozioso.
Tutto ciò non per dare un giudizio di merito sulle scelte squisitamente personali: ognuna di noi è libera di scegliere come impostare e gestire la sua vita! Secondo me, però, si può cercare di identificare i propri limiti e “limitare” i danni! Ti vuoi tatuare ? Se sei giovane non ci pensi ma, attenzione: scegli un punto del tuo corpo che non subisca in maniera eccessiva gli effetti della legge di gravità! La mia amica Sabrina, un’overanta accorta, ha scelto la parte sacrale della schiena (vedi foto copertina) per il suo tatuaggio e li’, anche quando sarà agee’, grossi problemi non avrà. Spalle, polsi, retro collo, caviglie, piedi…troviamo un punto a prova di ptosi e, se ci va, …diventiamo piccole opere d’arte. Senza esagerare…