TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SULLO STRETCHING DALLE PAROLE DI MICHELE CATTANIA
Parte oggi la collaborazione di Michele Cattania con 50ENNI.BLOG: un piacere per me presentarvelo.
CHI È MICHELE CATTANIA?
Conosco Michele Cattania da diversi anni, stimatissimo personal trainer qui a Milano, insegnante di Heat Programm e promotore del metodo Walk in Music di cui vi ho già parlato tempo fa, eccovi il LINK.
Sportivissimo sin dall’età di 3 anni, ha raggiunto livelli eccellenti in molteplici discipline, partendo dallo sci, di cui è diventato maestro giovanissimo dopo avere gareggiato da ragazzino in nazionale.
Molto alto, viene convinto a giocare a Basket e anche qui non rimane in panchina: entra in serie A per la Mobil Quattro (in seguito denominata Xerox).
Ma a Michele questo non basta. Decide di affrontare una nuova sfida, il Karate, guadagnandosi anche qui ben presto la cintura nera secondo Dan di Sankukai.
Giocando sempre a tennis in estate, Michele decide di darsi all’agonismo, raggiungendo in brevissimo tempo la serie C1 con punteggi da B4. Ma arriva il momento in cui il tennis bisogna lasciarlo…
Deciso a darsi nuovi obiettivi, Michele inserisce in un vaso tanti bigliettini di sport da provare, dando inizio ad una nuova sfida con sé stesso.
Prima estratta la maratona: allenamenti assidui per un anno, dedicando l’anno successivo alle più importanti maratone nel mondo, con l’obiettivo di raggiungere un tempo di percorrenza inferiore alle 3 ore: Maratona di New York, la maratona con la M maiuscola, 2h 58’17” e per Michele, una volta raggiunto il risultato è ora di provare qualcosa di nuovo.
Sci di fondo secondo estratto, con le gare più lunghe anche qui in giro per il mondo.
Ma il foglietto estratto dall’ampolla che ha cambiato per sempre la vita di Michele è quello del Triathlon, sport da cui non si è mai più staccato, una lunghissima carriera durata 25 anni con 312 gare portate a termine, di cui molte estreme come gli Ironman in giro per il mondo.
Oggi nel tempo libero Michele gioca a golf: naturalmente in un anno è sceso a 12Hcp, con l’obiettivo di diventare scratch fra 3 anni.
Risultati di tutto rispetto se considerati singolarmente, rari al mondo se sommati l’uno all’altro.
Michele Cattania ora ha 60 anni. In tutta la sua vita, nonostante gli impegni sportivi, non ha mai smesso di lavorare: dopo una lunga esperienza da Armani e da Borsalino, oggi svolge attività di consulenza aziendale.
È la prima volta che vi parlo di un uomo ispirante su 50ENNI.BLOG, ma visto lo spessore della preparazione di Michele, mi sembrava doveroso condividere con voi il suo Curriculum Vitae sportivo, di uno spessore tale da rendermi onorata di averlo oggi qui per la sezione sportiva.
Diamo inizio alle danze con lo Stretching, disciplina conosciuta da tutti, praticata da molti ma con l’idea che serva ad allungare i muscoli e stop.
LE ORIGINI DELLO STRETCHING
Fino a poco tempo fa lo stretching rappresentava solo l’appendice ad altri sport. Si facevano esercizi di allungamento a fine allenamento per qualche minuto, senza capirne il motivo. Oggi lo stretching è diventato una forma di preparazione fisiologica, molto importante per il mantenimento della scioltezza muscolare e della flessibilità corporea.
Molti pensano erroneamente che lo stretching sia nato negli Stati Uniti, dove l’ex corridore Bob Anderson qualche decennio fa ne ha scritto un libro che ha reso questa disciplina molto popolare nel suo paese e pronta all’esportazione in Europa assieme all’aerobica: errato! Lo stretching in realtà è nato in oriente assieme a tutte le discipline da combattimento, dove da sempre si presta particolare attenzione all’unione fra corpo e mente. Dopo i combattimenti gli orientali infatti praticano lo stretching non solo per allungare le masse muscolari, ma anche per dare un giusto ritmo al respiro e favorire il recupero cardiaco.
Lo Yoga, disciplina orientale per eccellenza, prevede esercizi di allungamento muscolare. Lo stretching è un’evoluzione dello yoga ideata dai maestri yogici.
DIVERSI TIPI DI STRETCHING
Stretching statico
Come già detto lo stretching consiste in una serie di esercizi derivati dallo yoga, praticati non solo per allungare la muscolatura, ma anche per apprendere una metodologia di respiro profondo. Ogni esercizio allungando il muscolo ne favorisce la vascolarizzazione ottimale. Il tempo di mantenimento del singolo esercizio dipende da tante filosofie, una diversa dall’altra. In America le Università dicono di mantenere la posizione almeno per 45 secondi. Gli Europei dicono 30 secondi; oggi esiste anche uno stretching dinamico che dura 15 secondi a posizione. Tutti gli esercizi vanno eseguiti lentamente, di modo che non stimolino i muscoli antagonisti e quindi evitino uno stiramento.
Stretching dinamico
Lo stretching dinamico è come vi dicevo una sequenza di movimenti in velocità e consequenziali, consigliato in progetti sportivi dove la velocità dei movimenti è elevata. Si lavora quindi sull’elasticità dei muscoli e anche dei tendini. Si raccomanda sempre di fare stretching dopo essersi scaldati anticipatamente, altrimenti l’allungamento muscolare a freddo può portare ad avere dei piccoli stiramenti.
Stretching isometrico
Lo stretching isometrico è un tipo di stretching statico attivo, cioè che non implica movimento. L’uso dello stretching isometrico nelle Asana (i.e. posizioni Yoga) è uno dei modi più veloci ed efficaci per sviluppare una maggiore flessibilità statica passiva (migliorando nel frattempo la forza dei nostri muscoli, posti in tensione dalla contrazione isometrica) rispetto alle altre metodologie già viste ed utilizzate.
Lo stretching isometrico va però saputo eseguire correttamente e soprattutto è da insegnare ed imparare quando il nostro corpo risulta essere in condizioni adatte alla sua pratica.
CONCLUDENDO…
Sicuramente i risultati migliori sono raggiungibili se perseguiti con costanza ed impegno. Ma è altrettanto vero che il progressivo miglioramento della flessibilità muscolare, man mano che ci si allena, è un elemento molto motivante. Grazie allo stretching diventa quindi possibile ritrovare le posture corrette, esprimere al massimo la potenzialità dei muscoli agonisti e liberare il fisico dallo stress, dalle tensioni e conseguentemente percepire un vero e proprio ringiovanimento del corpo.
Michele Cattania
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