Oggi vi parlo di un bellissimo progetto benefico a favore della Ricerca sul Tumore al Seno – Sorrisi in Rosa.
“Quando una coincidenza si presenta, chiedetevi sempre quale messaggio contiene, perché il sincrodestino ci da la possibilità di approfittare della connessione tra l’anima personale e quella universale, al fine di plasmare il nostro fato”
Deepak Chropra “Le coincidenze”
Credo fermamente nel fato e nelle coincidenze che possono modificare il nostro destino.
Il mio incontro con Luisa Morniroli, una delle ideatrici del progetto Sorrisi in Rosa, è stato l’ennesimo segno che nella vita le coincidenze non incrociano mai la nostra strada per caso.
Ecco perché sono così felice di potervene parlare oggi.
Ho scritto l’anno scorso dei costumi DANIG., frutto della creatività di Daniela Gazzoli, una donna che sin dal primo momento, al di là della sua genialità creativa, mi ha trasmesso molte emozioni, anche solo con lo sguardo, trasparente, quasi a poterle leggere nell’anima. Daniela mi ha raccontato della sua battaglia contro il tumore al seno, vinta, e del progetto Sorrisi in Rosa. Prima coincidenza: ha lavorato per anni in Versace, come una mia carissima amica.

Daniela Gazzoli
Daniela mi invita ad un piccolo incontro conoscitivo con i medici della Breast Unit dell’Istituto Clinico Humanitas e con le fautrici del meraviglioso progetto benefico Sorrisi in Rosa, Luisa e Cristina.

Cristina e Luisa
Luisa Morniroli è una fotografa. Me la trovo di fronte, un sorriso contagioso ed uno sguardo vivace. Chiacchieriamo. Scopriamo che è amica d’infanzia della stessa mia cara amica. Seconda coincidenza.
Luisa abita a Borgosesia. Anni fa si è ammalata di tumore al seno ed è stata curata nell’Istituto Clinico Humanitas.
Luisa ha reagito alla malattia con una forza incredibile, forza che lei stessa non si aspettava di avere, lei che ad ogni prelievo del sangue si sentiva male…
Il percorso terapeutico è stato pesante: chemioterapia, radioterapia, cinque anni di cure ormonali e l’induzione della menopausa.
Tutta l’equipe della Breast Unit dell’Istituto Clinico Humanitas ha fatto tanto per lei: le sono stati vicini, chiari, empatici ed attenti. Non l’hanno mai fatta sentite un numero ma una paziente.
Un’amica di Luisa, sapendo come lei avesse saputo affrontare con serenità la malattia, le presenta Cristina Barberis Negra in crisi per la medesima malattia, sicura dell’aiuto che le avrebbe potuto dare.
Un tumore al seno mette a dura prova il nostro fisico e spesso la nostra autostima: non solo si perdono inevitabilmente tutti i capelli tra la prima e la seconda chemio (disagio “superabile” con un foulard o con una parrucca), ma anche ciglia e sopracciglia (e a questo punto l’immagine riflessa allo specchio si trasforma drasticamente). Il seno porta le cicatrici dell’intervento, una violenza alla nostra femminilità, ma fortunatamente negli ultimi anni corre in nostro soccorso il chirurgo plastico, con punti di sutura più delicati e con la ricostruzione in genere immediata dopo lo svuotamento.
Luisa riesce a trasmettere a Cristina tanto coraggio, raccontandole come ha vissuto questa esperienza, anche con consigli pratici, come tagliarsi i capelli ed indossare immediatamente la parrucca la mattina che si è svegliata con le ciocche sul cuscino.
Tutte queste sono informazioni e parole di conforto che un medico, seppur valido e sensibile, mai potrà trasmetterti.
La coincidenza vuole che Cristina sia una scrittrice.
Essendo Luisa e Cristina due creative complementari decidono di dare vita ad uno progetto fruibile da tutte le donne nella stessa situazione.
Presentano all’Ufficio Stampa e Comunicazione dell’Istituto Clinico Humanitas il progetto Sorrisi in Rosa e la reazione è stata immediatamente entusiastica.
Sorrisi in Rosa è partito nell’Ottobre del 2017 (mese della prevenzione del tumore al seno in Humanitas), con una Mostra Fotografica d’impatto, accompagnata da un libricino di presentazione: 12 sorridenti e bellissime donne che hanno vinto la loro battaglia al seno, ritratte da Luisa e raccontate da Cristina per quello che esse sono, a prescindere, sogni compresi.
Ognuna di loro indossa quello che è diventato il loro “trait-d’union”, la bellissima sciarpa rosa disegnata da Caterina Spriano, anche lei Testimonial di “Sorrisi in Rosa” ed ora felicissima mamma di due gemelline. Le sue sciarpe sono sempre in vendita in Humanitas e metà del ricavato viene devoluto alla ricerca.
Visto il successo di questa iniziativa ad Ottobre 2018 sono stati presentati i 12 nuovi ritratti ed ora sono partiti i “provini” per le 12 Testimonial 2019.
Ogni giorno i 12 sorridenti ritratti accolgono tutti i pazienti di Humanitas, trasmettendo positività e ricordandoci che oramai dal tumore al seno si può guarire.
Come dice infatti il Dr Alberto Testori, Direttore Associato della Breast Unit dell’Istituto Clinico Humanitas, “Ad oggi, per tumori inferiori al centimetro, abbiamo una percentuale di sopravvivenza del 97% e le donne protagoniste del progetto Sorrisi in Rosa ne sono testimoni”.
Diventa dunque fondamentale ricordare a voi tutte che i controlli regolari dai 40 anni in su sono di estrema importanza, come pure lo è l’affidarsi ad un centro di senologia specializzato.
Il sorriso può fare il resto!
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