Milano, un giorno grigio d’ottobre.
Mi devo vedere con la mia adorata nipote Marti per pranzo. Ci si incontra all’uscita della metro di Porta Genova. La meta è ancora sconosciuta: vogliamo scegliere un posto carino in zona Navigli affidandoci all’istinto.
Entriamo in via Vigevano raccontandoci le nostre vite delle ultime settimane ma, all’improvviso, Martina alza gli occhi e si ferma: “zia, questo è il nostro locale”. Seguo il suo sguardo e leggo un’insegna curiosa: “Le Striatelle di nonna Mafalda”. Ad uno sguardo più attento noto che il locale è semplice, ordinato, dai colori pastello, le tovaglie a quadretti sui tavoli di legno. Mi piace. Entriamo.
Scelta azzeccata!
Il menù ci “racconta”cosa siano le Striatelle: non si devono confondere con le piadine nonostante un’apparente somiglianza. L’impasto, preparato con farina di grano tenero “O” e lievito di pasta madre, viene lasciato riposare dalle 24 alle 48 ore e la cottura è a forno a legna. La scelta delle farciture, poi, è talmente variegata da creare imbarazzo! Ce n’è per tutti i gusti, compresi vegetariani e vegani. Le materie prime sono di ottima qualità.
Ricordo che la mia scelta è stata la Striatella “Papilla”, farcita con tonno, crema al basilico, peperoni grigliati e acciughe. Commovente!
Marti ha preso la “Palm”: prosciutto crudo stagionato, stracchino, composta di fichi. L’ha divorata 🙂
E per finire…Striatella alla Nutella: no comment…
Voto: ottimo per tutto. Cibo buono ed appetitoso, personale giovane, sorridente e gentile, conto più che giusto, location rasserenante e si mangia dalle 10 a mezzanotte!
Da allora per me è un appuntamento fisso. “La striatella crea dipendenza”.
E dopo… una bella passeggiate in Darsena e sui Navigli per smaltire!