CONOSCIUTA DA MOLTI COME “LA CANTAFIORISTA”, ROSALBA PICCINNI CI INTRODUCE OGGI NEL SUO MAGICO MONDO, FATTO DI COLORI PROFUMI SUONI E SAPORI
Premetto che questa è una delle interviste per me più difficili ed al tempo stesso più facili: ho mille domande da porgere a Rosalba Piccinni dopo l’ultimo incontro, difficile concentrare in poche righe tutto quello che vorrei effettivamente sapere di lei e dei suoi progetti.
Conosciutissima ed apprezzata oramai non solo qui a Milano e a Bergamo, Rosalba ha una storia che sa di coraggio e di determinazione, di libertà e di rigore, di sorrisi e di emozioni, di profumi e di colori, di note lievi e di sapori accattivanti.
Nata a Bergamo da una famiglia modesta e numerosa, Rosalba inizia a lavorare sin da ragazzina, prima in un bar poi in un negozio di fiori, tempo poco divenuti sua passione grande.
Allo stesso tempo, dotata di un’eccellente estensione vocale, Rosalba canta nel coro della chiesa. Inarrivabile economicamente il Conservatorio, ma volere è potere, Rosalba non demorde e, rilevato dopo qualche anno il negozio di fiori a Bergamo, persegue il sogno di venire a Milano, dove le sembra che tutto possa accadere.
E Milano non l’ha delusa, l’ha accolta con il suo secondo negozio, FIORI in Porta Venezia, dandole anche una casa.
Nel suo negozio di fiori Rosalba canta ai clienti, regalando loro leggerezza: un primo passo verso quello che sarà il suo progetto più ambizioso…
Nel 2012 esce il suo primo album, “ARRIVI”, dove la sua voce “danza” con il Jazz, altra grande passione.
Canta anche al Blue Note, a oggi 18 concerti Sold-Out, canta ai matrimoni attorno ai suoi fiori, scrive un libro “Lo dicono i Fiori” (che ho iniziato a leggere), canta le serenate agli innamorati…
Canta anche nel suo Potafiori, un concept innovativo nato a Milano 7 anni fa: ristorante, negozio di fiori, locale di musica, la sua.
Ah, dimenticavo: Rosalba tiene anche corsi di composizione floreale.
Inarrestabile, entusiasta della vita, vera: le lascio la parola.
Nasci tra i fiori, ma decidi di proporli in maniera non convenzionale. Ce li racconti per favore?
I miei fiori sono la mia storia, la mia vita, unica e meravigliosa. Le mie composizioni parlano di me, mi rappresentano in toto, apparentemente semplici ma molto complesse. Contengono sacrificio, amore e ricerca.
Conciliare tante passioni ed attività con il sorriso non è da tutti: la ricetta?
Il segreto sta nell’assecondare le proprie predisposizioni, dando il massimo con coraggio e testardaggine. Ed è in quel momento che tutto risulta più facile, donandoci quella serenità che serve per affrontare il quotidiano.
E tutto diviene magicamente più bello, sorriso incluso.
“ARRIVI” è un album che parla di amore. Cos’è per te l’amore che canti?
Ah l’amore che meraviglia!
Tutte le canzoni che interpreto, raccontano, come i miei fiori, la complessità del cuore e degli stati d’animo. La musica per me è stato un balsamo, mi ha salvata.
Parti dal nulla per poi riuscire, con caparbietà e sacrifici, a dare vita a un progetto unico come Potafiori, espressione, oserei dire, della tua essenza.
Sembrerò ripetitiva, ma per quel che mi riguarda senza sacrificio, coraggio e determinazione non si costruisce nulla.
Assecondare il proprio modo di essere è fondamentale per raccontare le meraviglie della nostra essenza, dei nostri sogni e, perché no, metterli anche in pratica, altra cosa fondamentale. E poi bisogna assolutamente rischiare, essere un po’ folli, non credi?
Come è nato il nome Potafiori?
Potafiori come “Potaflowers” (contenitore di fiori), “pot” vaso, pentola, origine del mondo, l’intercalare “pota” da noi è la vagina, dunque utero a forma di vaso, da cui nasce la vita, la condivisione, l’accoglienza e tutto il resto. Per cui Potafiori voleva essere un luogo di condivisione, di bellezza e di vita e di tanti sogni.
Potafiori nasce dall’urgenza di mescolare tutte le mie passioni che poi sono i miei lavori, il cibo, la colla di tutto questo.
La famiglia, la cura, l’accoglienza, ecco di cosa avevo bisogno, volevo donare una casa speciale dove sentirsi bene circondati dal bello. La mia famiglia mi ha insegnato tutto questo.
I miei ospiti sono parte integrante di tutto ciò, ed anch’io, con questa modalità, trovo la mia dimensione di casa.
Potafiori aperto dalla mattina a notte fonda, una scelta coraggiosa
All’inizio è stato così, ora siamo aperti a pranzo aperitivo e cena. La scelta coraggiosa sta anche nel modificare iniziative precedenti per cogliere l’essenza di quanto necessario… e tra l’altro era troppo faticoso…
I fiori invece sono sempre “aperti” e disponibili in tutte le fasce orarie. Abbiamo un piccolo sito con e-commerce (LINK).
Ho appena iniziato il tuo libro: vuoi parlarcene?
Il mio libro, il mio cuore, bisogna sporcarsi le mani per coglierne l’essenza…
Le tue serenate mi riportano indietro a una forma di romanticismo che la velocità dei giorni nostri sembra avere dimenticato. Me ne vuoi raccontare una?
Anche loro nascono dall’urgenza di raccontare un qualcosa di speciale e di accudente. Prendersi cura dell’emozione degli altri con cura rispetto e professionalità, portando un qualcosa di speciale nell’intimità delle nostre case. Un dono esclusivo e solo per pochi, perché sì, certe cose vanno tenute segrete e protette.
La tua serenata più “famosa” ?
100 rose rosse per Antonella Clerici, Milano-Roma in un battere di ciglia sulle note di Battisti.
Indimenticabile!
Milano tua città adottiva: cosa ti piace e cosa non ti piace?
La amo tutta, senza riserve.
Milano è la metropoli europea delle opportunità. Da il giusto valore alle persone. E gliene sarò per sempre grata.
Il 30 marzo ci vediamo al Blue Note, tempio del Jazz, siamo a quota 19 concerti, più che maggiorenne! Sensazioni?
Ogni volta mi dico che sarà l’ultima, ma poi, come tutti i grandi amori, ti concedi come se fosse la prima volta.
È un’esperienza da provare, difficile da raccontare.
Prima o poi morirò d’infarto dalla tanta emozione che provo ogni volta che salgo sul prestigioso palcoscenico.
Hai ancora qualcosa nel cassetto dei sogni?
Pota, certo, già in forno due progetti tosti, simpatici, profondi, complessi, unici. Si parla di vita e di morte, di cura e di bellezza.
Presto ve li racconterò, e vi stupirò!
Grazie Rosalba cara: avanti tutta e salutami i “Giù la Patta”!
No vabbè, anche questa è un’altra storia…
Ci sono persone che mi ispirano, capaci di dimostrare che la resilienza è donna, che il duro lavoro e l’iniziativa pagano ancora. Basta volerlo, per davvero!
Felice dunque di avere condiviso con voi questa mia recente conoscenza.
Trovate Rosalba Piccinni “LaCantafiorista” anche su Instagram, (LINK) e su Youtube (LINK).
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