Fra pochi giorni, il 19 maggio, il Principe Harry sposerà, nell’Abbazia del Castello di Windsor, l’attrice americana Meghan Markle: un’altra svolta epocale per il regno di Elisabetta: matrimonio religioso di un reale con una donna divorziata.
Sempre con la madre Diana nel cuore, Harry le renderà omaggio con un allestimento di centinaia di rose bianche, suo fiore preferito.
E di rimando riaffiora il ricordo di una momento indimenticabile per milioni di donne romantiche di tutto il mondo, io per prima:: il giorno del suo matrimonio con il Principe Carlo, il 29 luglio del 1981.
E l’abito? Le enormi maniche a palloncino, lo strascico di 7,62 metri, l’inevitabile stropicciatura del taffetà di seta, i suoi pizzi antichi….
Eccovene la storia con i suoi aneddoti:
- Diana scelse una coppia di stilisti emergenti, Elizabeth Florence Weiner Emanuel ed il suo allora marito David Emanuel.
- La futura principessa si era già rivolta a loro per la blusa in chiffon indossata per le foto ufficiali del fidanzamento.
- Furono confezionati due abiti, di cui uno di riserva poi scomparso, poi riapparso e messo all’asta…
- I paparazzi dei tabloids di tutto al mondo presidiarono inutilmente, giorno e notte, il laboratorio degli stilisti, saccheggiando i bidoni della spazzatura in cerca di notizie. I vetri furono oscurati onde evitare intrusioni.
- Sempre per depistarli, i tessuti necessari al confezionamento furono ordinati contemporaneamente, da fornitori rigorosamente britannici, sia in color avorio che in bianco.
- Gli stilisti si sono ispirati ai matrimoni reali della storia, a film come il Gattopardo e Via col Vento, sempre seguendo naturalmente le rigorose direttive di Diana e di sua madre Frances Shand Kydd.
- Si sono rese necessarie ben 15 modifiche all’abito in corso d’opera, avendo Diana perso due taglie in pochissimo tempo prima del matrimonio. Il corpetto le è stato letteralmente cucito addosso.
- Gli stilisti donarono alla futura Principessa un piccolo ferro di cavallo in oro del Galles, cucito sull’etichetta interna.
- Un nastrino azzurro, come da tradizione, venne applicato alla giarrettiera.
- La tiara e gli orecchini furono prestati dalla famiglia Spencer.
Le scarpe:
- Furono confezionate dal designer Clive Shilton. Gli Emanuel gli recapitarono un pezzo di stoffa del vestito da utilizzare come campione colore. Shilton è riuscito a creare un paio di scarpe perfette per stile e colore, incastonandoci 542 paillettes e 132 perle.
- Diana richiese un tacco non troppo alto per non sovrastare il Principe Carlo.
- Furono incise sulla suola, accanto ad un magnifico gioco floreale, le sigle D e C con un cuoricino augurale nel mezzo: purtroppo non le hanno portato fortuna.