Sembra una banalità, ma affrontare la menopausa in coppia può essere più facile e rafforzare il legame con il proprio compagno
Le due ultime interviste pubblicate qui su 50enni.blog (a Dr Marco Gambacciani e a Manuela Peretti di Manupausa) mi hanno indotta a riflettere sull’esperienza menopausa vissuta in coppia: non sempre il disagio percepito da noi donne viene espresso al compagno ed al tempo stesso non sempre viene percepito dallo stesso.
Condivido dunque qui quello che mi ha insegnato un percorso lungo e tortuoso.
Per chi invece è single come me, alcune indicazioni valgono comunque.
PERCHÉ MENOPAUSA IN COPPIA?
Perché la comunicazione nella coppia è fondamentale e se il pudore ci frena nel comunicare a chi ci sta accanto quanto stiamo vivendo, come possiamo pensare di ottenere il suo sostegno?
Eppure il disagio che vive spesso la donna in menopausa influisce a volte pesantemente sull’andamento della vita di coppia: le vampate, le notti insonni, le modificazioni corporee, la secchezza vaginale, gli sbalzi d’umore, la stanchezza cronica e quel senso di “testa ovattata” che ci fa temere malattie neuro degenerative dando vita ad ulteriore irritabilità e tristezza.
Un disagio che spesso viene associato, erroneamente, alla vecchiaia incipiente e che ci frena a volte dallo sfogarsi con il compagno, spesso ancora in piena forma fisica e mentale!
Si pensa che nel farlo si venga rifiutate… quale epilogo infausto dopo anni di vita assieme… eppure in due tutto è più facile, a volte non lo si sa.
Può anche essere che il nostro compagno non sia avvezzo nel sostenerci e nel consigliarci, soprattutto in ambito medico.
Può essere che, fraintendendo i sintomi e la portata del problema, il nostro compagno ci consigli il supporto di uno psicologo, dando vita a ulteriore disagio all’interno della coppia.
COSA FARE ALLE PRIME AVVISAGLIE?
Prima di tutto, alle prime avvisaglie, informatevi ben bene, leggete i tanti articoli anche qui, noterete che non siete sole, che quello che vi sta accadendo è accaduto anche a me e che la maggior parte dei malesseri sono dovuti proprio alla menopausa e che stare meglio si può, con pazienza ed affidandosi ad un bravo ginecologo.
Scoprirete che ci sono oramai cure calibrate e prive di rischi, che ci sono movimenti come #menopauseboost, fondato da Michela Taccola di Faceboost per sensibilizzare la società ed i medici italiani in merito a tali cure.
Può esservi anche d’aiuto contattare i medici associati a SIM (società italiana menopausa), http://simenopausa.it/.
E poi confrontatevi con il vostro compagno, sicuramente avrà notato anche dei cambiamenti nei rapporti sessuali, coinvolgetelo in modo da trovare assieme un nuovo equilibrio, l’atrofia vaginale è un problema comunissimo quando si entra in menopausa.
Esistono integratori a base di acido iarulonico estremamente efficaci contro la secchezza (e per la nostra pelle, come Ialuril), oltre a gel e detergenti lubrificanti (ottimi quelli di Lubrigyn).
Le cose fortunatamente stanno cambiando, in evoluzione continua la medicina, il potere della comunicazione sui social altro mezzo per fare cadere la barriera di omertà su argomenti quali la menopausa e con questo anche la nostra vergogna ingiustificata per quello che da molti medici tuttora viene classificato come “passaggio obbligato nella vita di tutte le donne”: l’importante è passarlo in serenità e salute, non trovate?
Basta convivere con i disagi causati dal crollo degli ormoni in stato di rassegnazione totale, come ad avere spento un interruttore, trasparenti all’interno di una società spesso ignorante.
LA NASCITA DELLA TOS NEGLI STATI UNITI
La terapia ormonale sostitutiva per la menopausa era una volta il trattamento più comunemente prescritto, basti pensare che negli Stati Uniti alla fine degli anni ‘90 veniva somministrata a circa 15 milioni di donne americane.
Ma nel 2002 un singolo studio imperfetto ha trovato legami tra terapia ormonale ed elevati rischi per la salute delle donne a tutte le età, seminando il panico e dando una vistosa frenata alla sua distribuzione.
Qualunque terapia ormonale può comportare dei rischi, sicuramente, come altri farmaci che le persone assumono, come la pillola anticoncezionale che magari abbiamo assunto per anni…
Ma decine di studi dal 2002 in avanti hanno assicurato che, per le donne sane sotto i 60 anni i benefici dell’assunzione di ormoni superano i rischi. La reputazione del trattamento, tuttavia, non si è mai ripresa del tutto e le conseguenze sono state di vasta portata.
Un disagio che colpisce una media di 10 milioni di donne italiane, che porta spesso alla brain fog, a sbalzi di umore repentini, a stanchezza cronica … se fossero solo le vampate!!!!
Visto e considerato che la prospettiva media di vita di una donna italiana si aggira oramai sugli 85 anni, l’idea di stare così male ancora per 35/40 anni ci può terrorizzare.
STRATEGIE DA ADOTTARE, ANCHE IN COPPIA
- Alle prime avvisaglie parlatene con estrema chiarezza al vostro compagno, coinvolgendolo nella ricerca di un bravo ginecologo da cui farsi seguire, senza alcun indugio, ma dopo avere preso qualche referenza.
- Chiedete eventualmente un secondo consulto.
- Prima della visita stilate un elenco di tutti i sintomi, raccogliete gli ultimi esami del sangue ed eventuali ecografie a utero e ovaie, mammografia e MOC, trascrivete data menarca, terapie in corso e peso attuale.
- Informatevi sulla terapia ormonale sostitutiva e sul DHEA prima di recarci dal medico, magari leggendo le mie interviste in calce.
- TOS: non spaventatevi, circola tanta cattiva informazione, oramai ce ne sono di tutti i tipi e più che sicure, di varia natura, di diverso dosaggio, capaci non solo di ridurre i disagi al minimo, ma di prevenire malattie come l’osteoporosi, patologie vascolari e demenza senile. Va prescritta ad personam dopo alcuni esami approfonditi che vi prescriverà il medico stesso, solo in alcuni casi come familiarità al tumore al seno, al colon e all’utero può essere che ci si debba orientare verso altri percorsi.
- Ritagliarsi dei momenti di intimità con il proprio compagno, aiutandosi sin da subito con detergenti e gel lubrificanti. La secchezza si combatte anche attraverso rapporti frequenti.
- Attività fisica, iniziarla, ricominciarla, intensificarla: fa tanto bene a fisico e umore a fare funzionare meglio il tutto. Meglio con il proprio compagno, ci aiuterà a vincere la pigrizia ed alimenterà la complicità.
- Datevi degli obiettivi sensati, senza strafare, con indulgenza, regime alimentare in primis, tenete sotto controllo colesterolo, trigliceridi e pressione, spesso in menopausa impazziscono un po’.
- Se, nonostante tutti i miei consigli e mesi di terapia non trovate giovamento, contattate nuovamente il vostro medico.
Questa mia guida non vuole essere un terapista di coppia o il sostituto di un bravo ginecologo, giusto una scintilla che possa spingervi a non farvi prendere dallo sconforto leggendo notizie fuorvianti sulla TOS, sull’età che avanza e su quello che ci aspetta: a volte il terrorismo mediatico dirotta le nostre decisioni verso percorsi sbagliati.
Cercate l’aiuto di un medico, confidatevi con il vostro compagno, chiedendo sostegno e comprensione, sono sicura che ve li darà.
Voletevi bene con indulgenza, sfoderando la vostra resilienza, punto forte da sempre del genere femminile.
CONCLUDENDO
I sintomi che tante donne vivono entrando in menopausa impattano fortemente nella vita quotidiana, lavorativa e sociale, ma a fronte di quelli che potrebbero essere importanti benefici la TOS viene ancora spesso guardata con diffidenza: cosa ne pensa il vostro compagno?
PS Può anche essere, come vi dicevo, che siate single: allora entro in gioco io, single come voi. Scrivetemi a lacri@50enni.blog o sulle mie pagine Instagram e Facebook, vi risponderò più che volentieri, anche se non lo siete!!!
Consigli di lettura:
LA TERAPIA ORMONALE TOS IN MENOPAUSA
DHEA – L’ormone della giovinezza