ARGOMENTO CLOU SU QUESTO BLOG, LA MENOPAUSA PUÒ ESSERE AFFRONTATA IN SERENITÀ ORAMAI CON LA GIUSTA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA – TOS
Ho conosciuto il Dr Marco Gambacciani a Pietrasanta un paio di anni fa grazie alla mia amica Michela Taccola, founder di https://faceboost.org/ e portavoce del nuovissimo movimento #menopauseboost, alla cui presentazione abbiamo presenziato entrambi. Ovviamente si è parlato di TOS…
Oramai nome fra i più autorevoli in materia di menopausa a livello internazionale, il Dr Gambacciani, segretario per la Società Italiana per la Menopausa (SIM) si è specializzato in Endocrinologia della Riproduzione presso l’Università della California, San Diego ed è Responsabile del Centro Menopausa al Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.
Oggi chiarisce per noi tanti dubbi!
Parlare di Menopausa è ancora un tabù? In Italia?
Le cose stanno cambiando. Soprattutto grazie alle donne che non accettano più un atteggiamento “negazionista” della classe medica. Molti Medici rifiutano l’idea che la menopausa rappresenti un problema non solo personale (e sarebbe sufficiente) per i sintomi, ma anche di politica sanitaria, legata alle conseguenze metaboliche dovute alla caduta dei livelli ormonali.
Oggi le donne che dopo la fine della normale ciclicità mestruale stanno male, chiedono attenzione e cure adeguate, anche preventive. Le donne si stanno organizzando, costruendo reti di informazione.
A che età si va in menopausa in genere?
L’età della menopausa è in genere intorno ai 50-52 anni, e spesso è molto simile all’età della menopausa delle madri. Diciamo che la vita riproduttiva, tipo età del menarca, il numero delle gravidanze o gli anni di pillola contraccettiva, non influiscono sull’età della menopausa. Al contrario la chirurgia subita anche per semplici cisti ovariche o per la presenza di endometriosi può realmente anticipare l’età della menopausa.
Quali sono le avvisaglie della menopausa e cosa si può fare a titolo preventivo?
In realtà, la menopausa non può essere prevenuta. Le mestruazioni finiscono quando l’ovaio smette di funzionare e non possiamo modificare la vita funzionale dell’ovaio. Durante l’età fertile possiamo stimolare l’ovulazione, ma quando si esaurisce la funzione, questa non può essere prolungata o ripristinata. Chi dice in contrario mente, sapendo di mentire. Esistono purtroppo dei Medici che propongono fantasiose terapie che allungherebbero la produzione ovarica degli ormoni ma sono delle bufale colossali, è falso che si possa stimolare l’ovaio che ha esaurito o sta esaurendo la sua funzione. Possiamo però sostituirci alla sua funzione, con adeguate terapie ormonali sostitutive. Nelle donne più giovani sono indicate anche le pillole contraccettive a basso dosaggio che comunque regolarizzano i sanguinamenti mestruali.
Perimenopausa, menopausa, postmenopausa: all’interno del periodo menopausale cosa identificano?
Per Menopausa si intende la cessazione del ciclo mestruale da almeno 12 mesi consecutivi, indipendentemente da altre cause. La Perimenopausa identifica il periodo intorno alla menopausa, cioè i 12 mesi prima e dopo l’ultima mestruazione. La Transizione menopausale è il periodo della Perimenopausa, caratterizzato da modificazioni del ciclo (lunghezza) e dell’assetto endocrino (calo della produzione degli estrogeni) e termina con la cessazione delle mestruazioni. Per postmenopausa si intende il periodo della vita dopo la cessazione dei flussi mestruali. Abitualmente, si parla di menopausa recente (entro i 5-10 anni) o tardiva (dopo i 10 anni).
Quali sono i disturbi più comuni in menopausa?
I disturbi più frequenti sono sicuramente i sintomi vasomotori: le caldane e le sudorazioni. A queste si legano i frequenti risvegli notturni, o comunque un sonno disturbato, non completamente ristoratore (“mi sveglio più stanca di prima”) , alterazioni del tono dell’umore, la sensazione di stanchezza cronica, di nebbia mentale, l’incapacità a concentrarsi, spesso tutti dovuti alle alterazioni del sonno. E naturalmente le modificazioni atrofiche della vagina e del tratto urinario, uretra e vescica, che portano alla sindrome genitourinaria, caratterizzata da secchezza, dolore ai rapporti, infiammazioni e cistiti ricorrenti.
Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS), perché ci può fare bene? A chi non è prescrivibile la TOS? Per quanti anni possiamo proseguirla?
Tutto quanto detto può essere evitato ed anche prevenuto restituendo al corpo ed alla mente una parte degli ormoni perduti. Non si tratta di ripristinare in pieno il quadro ormonale di prima della menopausa. Basta molto meno, basse dosi di estrogeni e progesterone possono ristabilire un controllo della sintomatologia, eliminare i disturbi e prevenire quelle conseguenze della menopausa, osteoporosi e malattie cardiovascolari, che sono proprio più frequenti nelle donne sintomatiche. Un recente studio ha anche confermato il legame tra menopausa e demenza senile, proprio più frequente nelle donne non trattate con ormoni dopo la menopausa. Quindi in realtà non si tratta di porre dei limiti temporali all’uso della TOS: sicuramente deve essere aggiustata, cambiata, adattata alle esigenze delle signore, anche in funzione dell’età, tendendo progressivamente a ridurre le dosi utilizzate.
Di informazioni fuorvianti e di notizie false ce ne sono state tante da quando è nata la TOS. Le più eclatanti?
Sicuramente la TOS non è una panacea buona per tutte. E non esiste la TOS, ma tante possibili scelte da personalizzare, cambiare nel tempo, adattare ad ogni singola donna. Se noi usiamo una stessa terapia, diciamo con un contenuto ormonale elevato e soprattutto con composti non ottimali, e trattiamo tutte le donne, indipendentemente dalle caratteristiche e dall’età, i risultati possono essere non ottimali, a volte deludenti e contraddittori.
Si dice “la TOS aumenta i tumori” e non è vero: il cancro del colon retto si riduce in maniera significativa nelle donne trattate. Ed è un cancro molto frequente. La quasi totalità delle donne che hanno avuto tumori (per esempio le leucemie) possono fare terapia ormonale. Sono escluse quelle che hanno avuto un tumore della mammella.
Si dice “la TOS aumenta il tumore della mammella” e anche questo non è vero in assoluto: alcune preparazioni (peraltro assai poco usate in Italia nel passato, ed oggi scomparse dal commercio) possono aumentare, nel lungo periodo, i tumori della mammella, ma altre (contenenti estradiolo e progesterone naturale) assolutamente no. Esistono anche preparazioni che contengono estrogeni e un SERM: un composto simile al Tamoxifene, che protegge la mammella, e che non stimola la proliferazione delle cellule mammarie. Quindi il problema è molto complesso.
Ogni donna può ricevere una terapia giusta e sicura per il proprio benessere. Dobbiamo anche sottolineare che le terapie ormonali vaginali sono del tutto sicure, prive di rischi, tanto che in Inghilterra sono diventate prodotti da banco, da acquistare senza ricetta medica. Estradiolo, estriolo, promestriene, prasterone: sono tutti prodotti molto validi e sicuri che possono essere continuati indefinitamente per garantire una sessualità piacevole e gratificante, oltre a prevenire infiammazioni e cistiti.
Se una donna non può assumere ormoni, il Ginecologo deve prescrive terapie non ormonali, sicure ed efficaci, soprattutto per vampate di calore e atrofia vaginale: stare bene si può!
Grazie infinite Dr Gambacciani, risposte che finalmente fanno chiarezza su mille dubbi che le donne in menopausa spesso ancora anno.
Il Dr Marco Gambacciani riceve a Pisa, qui il sito con tutte le informazioni LINK.
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