La sindrome da rientro, detta anche “Post Vacation Blues” è una condizione di malessere psicofisico di estesa diffusione a fine estate: il susseguirsi di impegni e di scadenze da rispettare in luogo a ritmi ed attività gratificanti del periodo di vacanza ci possono mandare in crisi
CAUSE E SINTOMI DELLA SINDROME DA RIENTRO
La sindrome da rientro può colpire chiunque, in particolar modo chi di norma conduce una vita particolarmente stressante o impegnativa ed al rientro si deve per forza rituffare nella routine quotidiana, inglobata in uno schema molto più rigido di quello regalato dal periodo di sosta.
La sindrome da rientro si può considerare un vero e proprio disagio da adattamento, che può permanere per una o più settimane, che stride con quello che dovrebbe essere il senso delle vacanze, ricaricarci, quando corpo e mente si erano lasciati andare alla noia.
Sregolatezza dei pasti, qualche bicchierino in più, riposo in tardissima sera, sedentarietà o al contrario tanto sport senza essersi allenati, che dolori,… difficile riadattarsi sin da subito all’impegnativa routine delle nostre giornate cittadine, fatte di tante responsabilità, di scadenze, di mille incombenze e magari di tensioni in ufficio, lasciate in un cassetto durante le vacanze.
Ed ecco dunque sopraggiungere uno strano di spossatezza, a volte un po’ di malumore e di nervosismo con sbalzi d’umore repentini. Nei casi più gravi può fare capolino anche una leggera depressione, soprattutto se le vacanze sono state lunghe.
Lo stress del rientro può portare anche a tachicardia e dolori muscolari. Ci si sente un macigno addosso, a cui aggiungere a volte un certo appesantimento dovuto all’alimentazione meno controllata del solito. E poi mal di testa, sonno agitato, difficoltà di concentrazione, come se la nostra mente rifiuti la rimessa in moto.
La ripresa dei ritmi imposti dalla quotidianità può essere dura per molti di noi ed il nostro stato psicofisico può essere frainteso.
Leggo che la sindrome da rientro colpisca 6 milioni di italiani ogni anno, altre fonti danno per certa una percentuale vicina al terzo della popolazione attuale. Numeri comunque importanti per quella che non può a oggi considerarsi una patologia clinica, ma una diffusa condizione di disagio.
Direi che di buono c’è che a oggi finalmente si può uscire dalla sindrome da rientro sani e salvi, basta seguire qualche piccolo accorgimento…
10 RIMEDI ALLA SINDROME DA RIENTRO
- Una ripresa graduale. Sarebbe preferibile rientrare alla base un paio di giorni prima della ripresa, in modo da avere il tempo di riambientarsi e di svolgere con tempi rilassati le prime mansioni obbligate come la spesa, le lavatrici e tutto il resto. Anche il cambio climatico ha bisogno di tempo per farci ambientare. Anche solo fare un’abbondante colazione con calma può regalarci positività.
- Mettete in agenda scadenze ed impegni. Metterli nero su bianco previene un eventuale ulteriore causa d’ansia. Cercare però di non strafare le prime settimane, includendo sempre un po’ di svago ogni giorno, anche mezzora. Pian pianino riprenderete in mano le vostre giornate, con i ritmi consueti.
- Dormire molto bene. cercate di coricarvi presto, in modo da non passare dalle 8/9 ore di sonno in vacanza alle 6/7 ore di sonno a casa. Se si dorme bene, si è più in forza e si riescono ad affrontare le giornate con lo spirito giusto. Attenzione: niente luci blu prima di dormire: la fase REM va a pallino, con sonno leggero o addirittura fasi di dormiveglia! Dunque una tisana ed un bel libro, in modo da mettere il vostro cervello in stand-by per la notte. Quante ore di sonno a 50anni e più?
- Un’alimentazione corretta. Se da una parte il cibo e l’alcool consumati in vacanza ci hanno gratificati, può essere che i chili presi ci facciano stare ora peggio e soprattutto non ci regalino salute. Bene zuccheri semplici e complessi in dosi ridotte per colazione e pranzo, in modo da aumentare la serotonina (l’ormone del buon umore), prediligere per cena pesce azzurro e carni bianche, accompagnati da verdura di stagione a foglia verde, ricca di acido folico. Frutta per merenda e legumi a volontà, ottime proteine vegetali utili a prevenire la depressione. Eccovi il LINK a Eurosalus, a mio avviso un riferimento valido.
- Stare all’aria aperta. Passare dalla luce di spazi verdi e spiagge a quella artificiale dell’ufficio e della nostra casa ci può intristire. Cercate di ritagliarvi dei momenti liberi per una passeggiata sotto al sole (o perlomeno alla luce naturale).
- Attività fisica regolare. Muoversi e fare sport libera le endorfine, riducendo lo stress. Una camminata veloce ci fa bruciare anche qualche caloria regalandoci altro buon umore. Approfittate del week end o della pausa pranzo per una remise-en-forme, anche dello spirito. Se vi riesce difficile fare sport, prevedete un premio: al termine un centrifugato o un the freddo con le amiche, o se non avete peso da perdere, un bel cappuccio e briosche! Ottimi anche lo yoga ed il pilates, estremamente rilassanti ed ottimi per distendere i muscoli contratti. Pilates da Studio 51 Milano
- Datevi obiettivi gratificanti. Programmate ad esempio un week end fuori porta a tutto relax, una gita in giornata con picnic e caccia ai funghi, una giornata alle terme, un the in un bell’albergo con le amiche: dare vita a progetti stimolanti vi aiuterà ad affrontare meglio le prime settimane lavorative.
- Sviluppare pensieri positivi. Un giusto approccio verso la nostra vita e le gioie che ci ha regalato e ci regala può essere una panacea. A volte basta rincontrare i nostri familiari ed amici per guardare assieme le foto delle nostre vacanze e raccontarcele, per ricordarci quanto dopotutto in un momento come questo possiamo considerarci fortunate. E non è poco. Meglio un pizzico di positività in più!
- Prendersi cura di sè stesse. Durante le vacanze lo abbiamo fatto tutti i giorni incremandoci in spiaggia, truccandoci e pettinandoci con calma, la manicure sempre a posto, una maschera ogni tanto: erano delle vere e proprie coccole. Ora a casa cerchiamo di ritagliarci se riusciamo a fine giornata un momento tutto nostro, come una maschera sugli occhi, massaggiandoci con un olio profumato (fantastico dopo uno scrub: l’abbronzatura risalta fuori!), o un bagno rilassante (attenzione però all’abbronzatura, se vogliamo farla durare).
- Siate indulgenti con voi stesse. Come ad inizio anno anche a settembre abbiamo il vizietto di stilare una lista di buoni propositi. Siate indulgenti con voi stesse ed al tempo stesso pragmatiche, non datevi obiettivi irraggiungibili e soprattutto non pretendete di raggiungerli subito tutti. Pian pianino, come nella favola della lepre e della tartaruga…
BERE TANTA ACQUA
La vostra spossatezza e difficoltà di concentrazione può essere anche sintomo di un principio di disidratazione.
Esiste infatti una stretta correlazione tra idratazione e performances cognitive, quali memoria a breve termine, attenzione e reazione agli stimoli: la nostra massa celebrale è fatta al 75% di acqua e va mantenuta tale bevendo 8 bicchieri di acqua al giorno. Scegliere possibilmente un’acqua ricca di magnesio, capace di ridurre lo stress e di regolarizzare l’intestino, a volte in subbuglio dopo i cambiamenti climatici.
CONCLUDENDO
Concludo con un’ultima pillola di saggezza: tracciare idealmente una linea netta tra la fine del periodo vacanziero al riparo da tutto e la ripresa della vita lavorativa nella sua quotidianità può dare luogo ad un vero e proprio stato ansioso prevenibile dando un colpo di spugna a questa linea, con tempi di ripresa più rilassati. In questo modo non inizierete a stare male già durante gli ultimi giorni di vacanza.
Ma se lo stato di disagio permane, consultate il vostro medico, sempre.