OGGI QUI UN APPROFONDIMENTO PREZIOSO SULLA RIFLESSOLOGIA PLANTARE, GRAZIE A RAFFAELLA SANGERMANI, UNA DELLE MIGLIORI PROFESSIONISTE SU MILANO
Da quest’inverno vengo trattata da Raffaella Sangermani, massaggiatrice olistica e riflessologa plantare del centro Etica del Massaggio di S.Donato Milanese.
La riflessologia plantare mi aiuta a centrarmi, a rilassare il diaframma, a ridurre le contratture muscolari e i fastidi causati dalla tiroidite di Hashimoto.
Ma la riflessologia plantare non è solo questo…
Raffaella, attraverso i suoi massaggi a piedi e corpo, entra in contatto con la mia psiche meglio di quanto io riesca a fare, arrivando all’origine dei miei disturbi psicosomatici.
Oramai ne sono diventata dipendente.
Naturalmente le ho chiesto di intervenire sull’argomento qui su 50ENNI.BLOG.
RIFLESSOLOGIA – TRA ORIENTE E OCCIDENTE
La riflessologia plantare, fa parte delle tecniche olistiche e della medicina alternativa complementare, che mira a ripristinare il benessere psicofisico emozionale.
Attraverso la stimolazione di alcune zone del corpo dette riflesse, la riflessologia plantare ha l’obiettivo di riequilibrare l’intero organismo in maniera del tutto naturale grazie ad una stimolazione che induce il corpo a rivitalizzarsi da sé, attingendo alle proprie risorse.
RIFLESSOLOGIA PLANTARE – UN PO’ DI STORIA
Possiamo definire la riflessologia plantare una disciplina, un’arte affascinante dalle origini antiche, risalenti a 5000 anni fa.
Basta pensare al termine Riflessologia, che subito l’immaginario comune, sposta l’attenzione a Oriente.
In realtà, sono molti i ritrovamenti, da Oriente a Occidente, che attestano l’uso di questa tecnica: India, Cina, civiltà Egizie, America (incisioni raffiguranti tale pratica fin dai tempi delle tribù Maya e Incas )
In Egitto è stato rinvenuto, nella tomba di Ankhm’abor – “ la tomba del medico”,
un dipinto murale che risale al 2330 a.C. raffigurante un massaggio alle dita del piede e delle mani.
In Occidente, la riflessologia plantare è pervenuta agli inizi del secolo scorso grazie al medico chirurgo Otorinolaringoiatra statunitense William Fitzgerald (1872-1942), in quegli anni conosciuta come terapia zonale, considerato il padre di questa disciplina moderna.
Le teorie rivoluzionarie della terapia zonale fecero passi in avanti tra il 1930 e il 1940 grazie a Eunige Ingham, una fisioterapista americana.
Eunige Ingham stabilì che i punti riflessi di mani e piedi rappresentavano l’immagine speculare degli organi del corpo umano.
Dai suoi studi, il nome mutò in riflessologia.
Sempre negli anni 30, due pionieri della riflessologia plantare in Italia, il dr. Giuseppe Calligaris (neurologo) e il dr. Nicola Gentile definirono la riflessologia plantare come una medicina alternativa, basata sullo scambio di energie fra la cute in superficie e gli organi interni.
COME FUNZIONA LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE
Il funzionamento della riflessologia plantare si basa sul principio delle stimolazioni di terminazioni nervose in stretta corrispondenza con le zone cutanee esterne e gli organi interni a esse collegate.
Le fittissime terminazioni nervose diventano un tramite di comunicazione e stimolazione fra la superficie del corpo e gli organi in esso contenuti.
I nostri piedi sentono e ci comunicano tutto quanto sta accadendo nel nostro bio-organismo e non solo: nel piede si possono leggere anche emozioni che non riusciamo a vivere correttamente e pensieri non elaborati che si traducono nel corpo come somatismi.
IN COSA CONSISTE LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE
Durante la seduta di riflessologia plantare il riflessologo stabilisce uno stretto contatto tra i piedi della persona e le proprie mani.
Il suo compito è leggere, tradurre tutti i segni (calli, verruche, unghie incarnite rughe, rossori) e i messaggi presenti sull’intero piede (dita storte, tendini induriti, dolori).
Infatti la pianta, il dorso, le dita e la parte interna ed esterna del piede sono i protagonisti di un attenta anamnesi, che permette di capire tutti gli squilibri energetici e psicofisici, per poi procedere al trattamento di riflessologia.
La seduta consiste nello stimolare con le dita la pianta del piede con pressioni più o meno intense rispetto al punto da massaggiare.
BENEFICI DELLA RIFLESSOLOGIA PLANTARE
I benefici della riflessologia plantare sono davvero tanti, tra i più importanti:
- Recupero dell’armonia psichica e fisica dell’organismo
- Stimolazione al massimo delle difese immunitarie dell’organismo.
- Un alto potere di rigenerazione delle cellule grazie all’azione rivitalizzante del sistema ghiandolare.
- Un maggior vigore in tutto il corpo, migliorando anche l’aspetto fisico (cellulite, edema, atonia)
- Contribuisce all’eliminazione delle tossine, migliorando il tono muscolare e lo stato della pelle.
- Migliora la circolazione e l’ossigenazione sanguigna, favorendo così una migliore respirazione.
- Allevia i dolori mestruali.
- Favorisce il sonno.
- Riduce l’ansia.
- Riduce lo stress: il 95% delle persone trattate con la riflessologia plantare reagiscono positivamente.
- Utile in casi di stitichezza.
- Allevia i dolori alla schiena.
- Allevia i dolori alla testa.
- Utile per la sciatica.
- E’ indicato per le diverse età, compresi bambini ed anziani.
- Migliora l’umore e gli stati emotivi alterati.
CONCLUDENDO…
In quasi trent’anni di esperienza, ancora mi meraviglio degli straordinari risultati che si possono ottenere con la riflessologia plantare.
La cosa che mi affascina di più del metodo che pratico, il metodo Lucia Torri Cianci, è che ogni trattamento è unico, personalizzato sulla persona davanti a me sul lettino.
Non esiste trattamento standard, come non esiste una persona uguale all’altra, ognuno disegna sul corpo la propria storia e la propria sofferenza.
Leggerla e condividerla con la persona, permette di instaurare una relazione unica che si traduce in pura magia.
Raffaella Sangermani
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