Uno dei profili di food blogging che seguo con maggiore interesse è quello di Contemporaneo Food di Cristina Saglietti, diventata con il tempo una delle mie nuove “Instamiche”.
Instagram, come spesso vi racconto, è infatti non solo un’ottima piattaforma per farsi conoscere e promuoversi, ma anche un interessante luogo di incontro e di scambio di vedute tra persone con interessi diversi.
Cristina crea con passione ricette dagli abbinamenti decisamente innovativi ed accattivanti, con una particolare attenzione alla materia prima di qualità ed un occhio attento alla nostra salute.
Tutte le foto delle pietanze preparate in esclusiva da Cristina e pubblicate quotidianamente sul sito (eccovi il LINK) e sul suo profilo Instagram (eccovi il LINK), sono rigorosamente su sfondo scuro. Un accattivante equilibrio di colori che da un’idea del rigore che ci mette Cristina nella preparazione, nonostante i piatti presentati siano estremamente facili da preparare, e della genuinità delle materie prime selezionate.
A guardarle prima di pranzo impossibile non avere l’acquolina in bocca…
Qualche mese fa Cristina mi ha intervistata (eccovi il LINK, se volete darci una lettura) ed è con estremo piacere per me oggi intervistarla a mia volta: buona lettura e buon appetito!
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Ciao Cristina, grazie del tempo che mi dedichi.
Come e quando è nata l’idea di creare un food blog?
Ciao, innanzitutto ci tengo a salutare tutte le tue lettrici e a ringraziare te, per avermi accolta sui tuoi canali e per darmi l’opportunità di spiegare qualcosa in più di me.
La mia storia, forse come tante, è abbastanza complessa.
In sintesi avrei voluto fare psichiatria, all’epoca ho ascoltato i consigli di mio papà imprenditore e ho finito per laurearmi in economia, e in breve, troppo breve tempo, mi sono ritrovata a gestire, sempre seguendo i consigli di famiglia, una pasticceria storica di Torino con più di 15 dipendenti.
L’esperienza è stata senza dubbio formativa anche perché per mia volontà ero operativa tutto il giorno, 7 giorni su 7, dalle 6 del mattino alle 22 di sera, comprese tutte le festività del caso.
Avrei dovuto “gestire” ma in realtà ero in prima linea dietro le quinte a produrre, perché comunque tutta la mia famiglia, compresi nonni materni e paterni, per passione, sono molto legati alla cultura culinaria, ognuno a modo suo.
Non potevo che esserlo anche io.
Ho fatto corsi importanti e conosciuto pasticceri di fama internazionale e mondiale e ho imparato cosa vuol dire “sacrificio” perché, anche se la mia situazione da fuori sembrava invidiabile, io ho dormito sul tavolo della pasticceria, ho avuto problemi alle gambe dovendo sempre correre come una pazza, non ho più avuto una vita sociale a partire dai 24 anni e tanti altri retroscena che si fa fatica ad immaginare.
In più, questa esperienza che mi ha cambiato la vita, sostanzialmente complicandomela un bel po’, non è effettivamente nata da un mio personale desiderio e da qui, quasi inevitabilmente, è iniziata una vera e propria fase di depressione.
Per fortuna, nel frattempo, la pasticceria è stata venduta e io mi sono ritrovata da sola, senza sapere da dove ripartire e facendo cosa.
Il ragazzo che avevo in quel periodo, conoscendomi piuttosto bene, mi ha spronato ad aprire un blog, perché mi è sempre piaciuto scrivere e perché ero brava ad inventarmi ricette.
L’ho aperto, controvoglia e senza alcun scopo… se devo proprio dirvela tutta!
Per me le foto non erano importanti, l’importante era dare contenuti di qualità e non ero per nulla social.
Insomma… ho iniziato proprio male!
I contenuti di qualità, però, sono stati quelli che hanno segnato la mia svolta: mi ha cercato il Cucchiaio d’Argento per collaborare e da lì, piano piano, c’è stata la mia evoluzione, la comprensione che le mie ricette potevano diventare il mio lavoro e così è stato anche se con tanta fatica iniziale.
Quindi ormai da 5 anni sono una food writer a tempo pieno, creo ricette per produttori, aziende, riviste e per chiunque me lo chieda e ormai, con l’esperienza acquisita su Instagram, gestisco in prima persona i canali social di chi decide di affidarsi a me e al mio modo di lavorare.
Dove trai ispirazione per le tue ricette?
Non traggo ispirazione da niente, in realtà basta che mi fermi a pensare ad un ingrediente e la testa mi parte da sola: è una sorta di danza ben precisa.
Penso all’ingrediente, ne percepisco il sapore, mi vengono in mente gli abbinamenti secondo me migliori, penso a cosa si potrebbe realizzare e all’aspetto che potrebbe avere la pietanza finita… così nascono le mie ricette.
Da piccola, uno dei miei giochi preferiti era prendere le riviste ed i libri di cucina di mamma, sfogliarli, e immaginarmi che ero una organizzatrice di eventi che doveva formulare un menù per gli invitati.
Sfogliavo quelle pagine, mi arrabbiavo sempre quando alla ricetta non corrispondeva almeno una foto, perché non puoi replicare bene una ricetta se non vedi il risultato finito.
E ho passato tutta la mia infanzia ed adolescenza in compagnia di persone che nel tempo libero cucinavano, chi piatti della tradizione, chi piatti creativi ecc… e li ho sempre aiutati.
Il mio passato indubbiamente mi è di aiuto oggi e questo aspetto, appena l’ho percepito, è stato uno di quelli più importanti che mi ha convinto a non demordere e proseguire su questa strada, perché per me è un po’ come essere sempre bambina, rivivendo ogni giorno, la “semplice felicità” tipica di una bimba che si diverte con poco in famiglia… diciamo che il mio lavoro mi fa “sentire protetta”.
Noto che prediligi selezionare materie prime di stagione, declinandole in più ricette. Vuoi spiegarcene il motivo?
Tutto parte dalle mie convinzioni: nella vita “bisogna sempre informarsi” per comprendere e saper scegliere e “siamo cosa mangiamo”.
In cucina questo vuol dire capire come fare a mangiare sano che, per quanto mi riguarda, non significa fare rinunce, mangiare poco o cose insipide perennemente attenti alle calorie.
Significa capire che occorre bilanciare i principi nutritivi per tenere sott’occhio il picco glicemico ed evitare di ingrassare, significa prepararsi il cibo da soli senza prediligere cibi pronti che tendenzialmente bene non fanno, e significa fare una spesa consapevole, con materie prime almeno di stagione, pronte a darci il meglio di loro.
Significa concederci ogni giorno una coccola, trattarci bene, mettendoci in cucina con la consapevolezza di fare qualcosa di buono e anche di bello da vedere, relativamente alle nostre capacità, che ci gratifichi e che ci consenta di sentirci bene… direi che non c’è cosa migliore!
Da qui, secondo me, la cura dedicata ai momenti, anche se magari pochi, trascorsi in cucina, vien da sé piano piano.
Il mio desiderio è quello di essere in qualche modo a servizio di questo processo… fornendo ogni giorno delle ricette equilibrate e molto golose, non tradizionali e nemmeno troppo estrose, bensì, spero, “moderne”, al passo con i tempi e le esigenze del nostro quotidiano, che siano facilmente replicabili senza problemi anche da chi non ha la passione per la cucina.
Foto su sfondo nero su tavolato in ardesia, di forte impatto. Foto fantastiche! Chi ne è l’autore?
Tutto quello che mi riguarda, ricette, contenuti e scatti sono fatti sempre e solo da me.
Fanno eccezione le foto che ogni tanto inserisco sulla mia bacheca che mi vedono in felice compagnia del mio piccolo zoo, due gatti e un bassotto o delle mie amate materie prime… per quelle collaboro con un fotografo professionista.
La mia relazione con le mie foto è stata sempre tortuosa.
Come vi ho detto prima, ho iniziato questa avventura senza dare importanza alle foto e questo fondamentalmente perché non avevo una passione per loro e non ero affatto brava.
E’ stato difficile trovare una soluzione perché essendo una creativa, la foto doveva essere in primis funzionale alla ricetta per far capire bene come deve essere una volta terminata, ma doveva anche essere una forma espressiva che parlasse di me.
Da subito ho cercato di seguire le “mode del momento” quindi sostanzialmente l’esatto contrario di quello che faccio io ora: sfondi sempre chiari, “non parlano di me”, foto bucoliche e meravigliose tendenzialmente in campagna con oggetti vintage, “non rappresentano la nostra contemporaneità e quindi mi rendono “lontano” il cibo che diventa in quel caso funzionale alla foto, l’esatto opposto di cosa cerco io”.
Oppure ancora, foto molto scure per non dire tetre, la famosa “dark photography” che nel food va di gran moda ma a mio avviso mette una tristezza notevole, mentre io voglio al massimo strappare un sorriso, tipo quello che ha un bambino davanti al banco di una pasticceria… ecco proprio quello vorrei poter regalare a chi mi segue.
Insomma… un disastro perché nulla di tutto questo parlava di me.
Alla fine ho rischiato contro il parere di molti e ho iniziato a scattare come piaceva a me, quindi su sfondi scuri, non obbligatoriamente neri ma sicuramente scuri e molto imperfetti e colori estremamente accesi, che possano esprimere energia, mai malinconia.
Arma a doppio taglio… da una parte mi ha reso “impopolare” e poco capita “dalla massa”, dall’altra è diventata il mio “marchio di fabbrica” che mi rende subito riconoscibile e che mi fa cercare dai clienti, proprio perché, alla fine, un po’ tutti vogliamo essere ricordati e non sparire tra mille scatti più o meno simili.
Rischiare è sempre un’arma a doppio taglio ma non so fare diversamente: imparando a convivere con i lati negativi che ci sono sempre, non mi piacerebbe essere diversa da come sono.
Con oramai quasi 120000 followers su Instagram, immagino che il tuo sia un lavoro a tempo pieno: come riesci a conciliare vita privata e lavorativa ed essere sempre così positiva e sorridente?
Mi arrabbio sempre con chi mi chiede per esempio “oggi lavori?”
“Io non lavoro, faccio ricette, cucino e scrivo”.
Questo è un pezzo di me, è come se parlassi o andassi a fare la spesa o giocassi con il mio zoo.
In più ho la fortuna di poterlo fare a casa mia, nella mia cucina che ho progettato in modo che potesse avere tutto il necessario per lavorare in modo professionale.
Va da se che chi decide di passare il suo tempo con me deve in qualche modo amare quello di cui mi occupo, la mia passione diventata “lavoro”.
E’ quindi tutto legato insieme e per fortuna posso essere praticamente sempre in compagnia dei miei gatti e del mio bassotto… altrimenti non li avrei nemmeno presi.
C’è un unico stacco: essendo comunque un lavoro, nel senso che il fare ricette mi consente di “portare a casa la pagnotta”, come tutti i lavori, a volte ci sono problemi pratici che creano dei pensieri e del nervosismo… quando smetto di cucinare e chiudo il pc, anche se tutto avviene in casa, cerco come posso, e come si fa tutti, di stoppare il vero lavoro e di non portarmelo nel mio essere in famiglia.
Sono contenta che mi vedi positiva e sorridente… in realtà sono un classico animo inquieto ma con l’intento di “vivermela al meglio di quello che si può”… quindi bene se sembro positiva!
Torniamo alla qualità degli ingredienti da te scelti: qualità significa salute e noi cinquantenni e oltre andiamo incontro a volte inevitabilmente a qualche piccolo problema di salute, come colesterolo, trigliceridi, pressione e glicemia alte, oltre ad un accumulo di adipe sul girovita ed alla ritenzione idrica. Hai voglia di proporci un paio di ricette ad hoc per le lettrici di 50enni.blog?
Diciamo che in ogni fase della vita occorre fare attenzione alla nostra alimentazione, proprio per il discorso fatto prima.
In particolare nella fascia di età in questione servirebbe avere un maggior apporto di vitamina D, B, di calcio, di omega-3 e di magnesio.
Più che darvi ricette vi darei alcune piccole dritte da applicare quando e dove volete.
In questa stagione cercate di abbondare un po’ con l’acquisto di broccoli e di verdure a foglia verde in generale, ne trovate davvero tante tra cui optare, perché sono ricchissime di calcio, così come le sardine, facili da cucinare in modo semplice, i semi di sesamo ed i latticini.
I semi sono spesso una buona fonte di principi nutritivi utili, pensiamo per esempio non solo al sesamo già citato e ricco di calcio, ma anche ai semi di zucca, di girasole fonte di magnesio e di lino, fonte di omega-3.
Può risultare difficile il loro utilizzo però per esempio potreste preparare con le verdure a foglia verde e un formaggio leggero tipo la ricotta, magari di bufala, una bella torta salata con l’impasto base, infallibile che propongo io sul blog:
200 g farina (optate per la farina integrale, oppure la farina di farro integrale), 100 ml acqua, 50 ml olio extra vergine di oliva, un po’ di sale, un po’ di pepe, e poi si gioca con i semi, appunto, tutti quelli che volete, le erbe e le spezie se piacciono e dove possono stare bene.
Se utilizzate i semi di lino, sia qui che in qualsiasi altra ricetta, ricordatevi sempre di frullarli altrimenti è come se non li ingeriste, poiché passano indenni così come sono entrati senza darci alcun apporto.
Non abbiate paura di sperimentare e avvicinatevi a cereali non troppo conosciuti come per esempio l‘amaranto, detto pseudo-cereale, dal sapore particolare, caramellato e intenso, davvero delizioso.
Potete usarlo come un cereale ma anche sotto forma di farina.
Da ottime prestazioni in tutte le preparazioni: per quelle che necessitano di più struttura, tipo una pasta fresca o un Pan di Spagna, va semplicemente utilizzata mescolandola in parte ad una farina “comune” come quella di farro integrale detta sopra.
Sul blog trovare alcune ricette e uno speciale sull’amaranto che vi aiuta a capire perché fa così bene.
Ovviamente ben venga mangiare ogni tanto un bel trancio di salmone, potete per esempio cuocerlo in forno con delle verdurine sopra: prendete i vostri tranci, li sistemate sulla teglia e li condite con un mix di finocchio, sedano e carote tagliati tutti a cubettini piccoli e conditi con sale, pepe e poco olio: 15-18 minuti in forno e il gioco è fatto.
Potreste fare anche la versione più autunno-inverno utilizzando il cavolo nero, il finocchio e qualche pezzetto di rapa o di fungo.
Provate poi ad utilizzare il Maca, una radice che ha tante proprietà amiche della nostra salute.
Potreste comprare la polvere di Maca e semplicemente inserirla nel latte caldo leggermente aromatizzato alla cannella, alla curcuma o alla mandorla o ancora alla vaniglia.
Oppure potreste inserirne una quantità nei pancakes, nel pane, nelle focacce, nelle torte salate e proprio nell’impasto delle torte che preparate.
Non altera il sapore di nulla e nemmeno la consistenza, ma usato un po’ qui e un po’ là con costanza, ci può dare una mano.
Per l’occasione vi ho preparato una ricettina super facile che unisce diverse materie prime utili: una torta salata con farina di amaranto e semi di zucca, di sesamo e di lino, con una base di ricotta di bufala.
Dopo la cottura in forno ho adagiato sopra dei broccoli croccanti appena spadellati abbinati a del salmone affumicato.. a mio avviso un mix perfetto, delicato e gustoso allo stesso tempo, super facile da preparare… spero possa piacervi!
TORTA SALATA FARINA DI AMARANTO RICOTTA BUFALA SALMONE BROCCOLI

Cara Cristina, ti ringrazio infinitamente e spero di venirti a trovare presto a Torino. Buon lavoro!
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