COME TUTTI GLI ANNI AI PRIMI CALDI LE GAMBE DI ALCUNE DI NOI TENDONO A GONFIARSI. OGGI CI VIENE IN AIUTO L’ANGIOLOGO.
Sogniamo tutte gambe leggere, eppure non sempre facciamo quanto di meglio per fare in modo che non si appesantiscano.
Ad alcune di noi ai primi caldi, soprattutto costrette a lungo in piedi, sedute o in auto, capita di ritrovarsi alla sera con caviglie e a volte con le intere gambe parecchio gonfie… e lì ci assale lo sconforto.
Ci rivolgiamo speranzose alla nostra farmacia, alla ricerca del rimedio miracoloso che riesca ad alleggerire le nostre gambe d’amblais, ricorrendo all’uso di creme rinfrescanti e di integratori.
Ma a volte tutto questo non basta.
E se tra l’altro come me non tollerate più i collants, figurarsi indossare quelli a compressione graduata … una vera e propria tortura!
Via allora a docce fredde, a prodotti diuretici, a integratori per migliorare il microcircolo, a ginnastica a tutto spiano, con la consapevolezza comunque che l’effetto che otterremo sarà circoscritto a questa rémise en forme dell’ultimo momento.
Dunque, visto che gli anni inesorabilmente passano, ma come tutte le over50 dei giorni nostri voglio rallentare il processo di “degrado” prendendomi cura in primis della mia salute, ho deciso oggi di approfondire l’argomento gambe con voi, avvalendomi della consulenza del Dr Antonio Bozzani, specialista in Chirurgia Vascolare presso la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia.
Primi caldi, le gambe a volte si gonfiano, perché?
In concomitanza con l’aumento della temperatura nella stagione estiva peggiorano i sintomi a livello degli arti inferiori come senso di peso, crampi notturni e gonfiore a livello delle caviglie; problema ancora più evidente nelle persone affette da una più o meno rilevante insufficienza venosa.
Il motivo per il quale la calura estiva contribuisca ad acuire il problema è dovuto alla dilatazione del calibro dei vasi periferici per permettere una maggiore dispersione del calore attraverso un incremento del flusso di sangue, che a sua volta condiziona un aumento della pressione venosa soprattutto nelle zone declivi per effetto della pressione idrostatica.
Cosa fare per alleggerire le gambe nei mesi caldi?
Si tratta di disturbi che possono essere controllati innanzitutto seguendo alcune semplici regole come mangiare in modo sano (con numerose porzioni di frutta e verdura), bere molto (almeno 1 litro e mezzo al giorno di acqua), evitare la sedentarietà magari svolgendo attività fisica aerobica.
Ci si può esporre al sole con moderazione e, quando si è al mare fare passeggiate in acqua e nuotare.
Integratori per il microcircolo delle nostre gambe, ce li consiglia? Come agiscono?
Assolutamente sì: si tratta di farmaci di origine naturale, seminaturale o sintetica, ed appartengono prevalentemente alla famiglia dei bioflavonoidi.
Aumentano il tono venoso, riducono la stasi venosa e ripristinano la normale permeabilità capillare.
Tra i più utilizzato ci sono: gli antociani da mirtillo nero, i triterpeni da centella, le cumarine da meliloto, le sapogenine da rusco, l’escina da ippocastano, gli oligomeri da semi di uva, la bromelina da ananas e la frazione flavonoica purificata micronizzata.
Calze riposanti: l’angiologo le consiglia sempre…perché tanto preziose per le nostre gambe?
Ogni giorno il ritorno venoso del sangue dalle gambe al cuore deve combattere un grande nemico: la pressione idrostatica che è massima quando siamo in ortostatismo.
Questo è un fenomeno molto complesso che richiede il corretto funzionamento di molte strutture (pianta del piede, pompa muscolare del polpaccio, tono della parete della vena, valvole venose).
La posizione ortostatica prolungata o l’alterazione di uno dei fattori contribuenti il ritorno venoso determinano l’aumento della pressione all’interno delle vene e la conseguente stasi.
Come agiscono le calze riposanti?
Per potere combattere questi due fenomeni è necessario (per il terzo principio della dinamica) applicare una forza uguale e contraria che in questo caso è rappresentata dalla calza elastica.
Le calze elastiche si dividono in due categorie: preventive e terapeutiche. La principale differenza tra di esse sta nel loro grado di compressione e nelle differenti patologie che si prefiggono di prevenire o curare. La compressione di una qualsiasi calza viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg) e spesso, erroneamente, in denari.
Quando bisogna allarmarsi per la cattiva circolazione degli arti inferiori?
Alla comparsa di sintomi (senso di peso degli arti inferiori, crampi notturni, prurito) e segni (gonfiore, varici, teleangectasie) tipici dell’insufficienza venosa.
Nei pazienti affetti da note varici è importante osservare la comparsa di segni delle tipiche complicanze della patologia varicosa come arrossamento cutaneo e dolore in sede della varice (sospetti per tromboflebite superficiale), edema della gamba (sospetto per trombosi venosa profonda), discromie e/o eczema e/o ulcerazioni a livello del malleolo mediale.
Varici, vene varicose, capillari, teleangectasie: ci spiega brevemente cosa sono?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce le vene varicose o varici come dilatazione e tortuosità permanente di una vena associata ad alterazioni delle sue pareti. Le vene maggiormente colpite da questo disturbo sono quelle degli arti inferiori.
Per teleangectasie o capillari si definiscono dilatazioni multiple dei vasi sanguigni capillari del derma o delle mucose che si presentano come striature, fini e lineari, di colorito rosso o bluastro. Generalmente sono di piccole dimensioni e interessano soprattutto gli arti inferiori o il viso.
I principali fattori di rischio sono: familiarità, sesso femminile, vita sedentaria, sovrappeso o obesità, attività lavorative che inducono all’ortostatismo protratto, età, gravidanza e la terapia ormonale estro-progestinica.
Quali esami diagnostici sono consigliati per il monitoraggio delle vene delle nostre gambe?
Per tutti è consigliabile almeno una volta sottoporsi ad una visita chirurgica vascolare per un’adeguata prevenzione dell’insufficienza venosa.
Per tutti i pazienti sintomatici (senso di peso agli arti inferiori, crampi notturni, gonfiore a livello degli arti inferiori) e per quei pazienti con una patologia venosa evidente (teleangectasie, varici, pregresse trombosi venose) è necessario il follow up (almeno annuale) mediante visita ed ecocolordoppler venoso degli arti inferiori.
Ultimo, ma non ultimo: prevenzione! Come prevenire sin da giovani i problemi di cattiva circolazione agli arti inferiori?
Tre consigli: dieta sana, evitare la sedentarietà facendo attività fisica aerobica, utilizzare calze elastiche preventive.
Il Dott. Antonio Bozzani ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1998 ed il Diploma di Specializzazione in Chirurgia Vascolare nel 2004 presso l’Università degli Studi di Pavia. Dal 2005 ricopre il ruolo di Dirigente Medico presso la UOC di Chirurgia Vascolare della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia.
In particolare, si occupa di chirurgia arteriosa (aortica, carotidea e periferica) e venosa sia tradizionale sia endovascolare; è componente di team multidisciplinari per trattamento della patologia aortica complessa e delle aortopatie genetiche.
E’ iscritto a numerose Società Scientifiche Nazionali ed Internazionali (SICVE, ESVS). Ha partecipato e partecipa a Studi Clinici ed a numerosi Congressi Nazionali ed Internazionali in qualità di relatore.
E’ autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali e coautore di diverse pubblicazioni.
Riceve su appuntamento presso:
- Clinica IntraMoenia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia (tel.: 0382/501702)
- Centro Medico Lombardo, via Melchiorre Gioia 37, Milano (Tel.: 02 67079399)
- Sporting Medical Center, piazza Marco Polo 20, Basiglio (MI) (Tel.: 02 83423460)
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