FORNELLI A SPILLO SI PROPONE COME UN’ALTERNATIVA VALIDA, FRUIBILE E DIVERTENTE AI TRADIZIONALI CORSI DI CUCINA… E NON SOLO
Oggi ho il piacere di intervistare qui l’ideatrice di questo format innovativo: Anna Buffa.
Alla vigilia della mia remise en forme con la Drssa Valentina Casale, eccomi qui a parlarvi di cucina con Anna Buffa di Fornelli a Spillo.
Contradditorio? Non più di tanto… quello di cui sto per parlarvi è un format innovativo di food entertainment, che di sicuro accontenta anche chi, come me, non può più strafare a tavola, predilige alimenti genuini e nel corso degli anni ha maturato grande curiosità verso nuovi sapori, apprezzando sempre di più la cucina mediterranea.
Dalla nascita di MasterChef in effetti in tanti vorremmo essere cuochi migliori… Oltre a viaggiare sempre di più all’estero, si vive in città oramai cosmopolite: naturale essere invogliati ad approfondire nuove ricette.
Chi non ha mai sognato dunque un corso di cucina pratico e divertente, un po’ diverso dal solito?
Ma come scegliere quello giusto? Innanzitutto se vogliamo mettere in pratica sui fornelli di casa quanto insegnato, ma non siamo nati Chef, la Nouvelle Cousine non fa di certo per noi.
L’ideale sarebbero sempre ricette semplici, facilmente replicabili ed al tempo stesso capaci di appagarci e di stupire i nostri ospiti, con ingredienti del territorio e di stagione.
Se poi, oltre ad apprezzare la cucina mediterranea, amiamo esplorare il pianeta con le sue ricette tradizionali, direi che Fornelli a Spillo fa per voi. (LINK)
L’incontro con Anna Buffa qualche mese fa è stato fortuito, entrambe ad ascoltare la nostra amica Rosalba Piccinni al Blue Note di Milano.
Un bel viso decisamente simpatico, io e Anna abbiamo avuto subito la sensazione di esserci già incontrate (ma a oggi non abbiamo ancora scoperto come, dove e quando!).
Ma sapevo che l’opportunità di conoscerla meglio fosse da cogliere: dalle prime quattro chiacchiere ho capito subito che Anna aveva tanto da raccontarmi ed insegnarmi.
Fornelli a Spillo sembra nato apposta per soddisfare anche quel tipo di milanese sempre di fretta, ma curioso; inoltre da la possibilità di conoscere gente nuova, cosa che a Milano non è affatto banale.
Il claim di Fornelli a Spillo dice già molto “cuciniamo cene, cuciamo legami”.
Non vi anticipo nulla di più e vi lascio alla sua intervista: vediamo se il progetto Fornelli a Spillo intriga anche voi quanto me!
ANNA BUFFA SI PRESENTA
Nata a Palermo il 26 febbraio 1980, da padre siciliano e madre polacca, vivo da sempre questo strano connubio sia nel carattere sia in cucina!
Mi laureo in filologia slava a Roma e inizio la mia carriera come traduttrice tra l’Italia e l’estero, interagendo con autorevoli figure della cultura internazionale.
Entro poi nel mondo dell’editoria food e da lì, trasferitami definitivamente a Milano, mi dedico a questo settore con estrema passione e dedizione dando vita a Fornelli a Spillo, la mia attività di food entertainment.
Un’attività completamente cucita addosso a me, seguendo le mie passioni per la cucina e per l’antropologia gastronomica. Organizzo food experience in cucina per grandi aziende e per privati, lasciando il ruolo di protagonista ai partecipanti e invitandoli a condividere ricordi ed emozioni attraverso i racconti ispirati dal cibo.
Mi trovate sui social come Fornelli a spillo.
INTERVISTA A ANNA BUFFA DI FORNELLI A SPILLO
Donna dalle tante passioni, cucina e letteratura in primis. Cos’ha ispirato il tuo percorso professionale?
La cucina è indubbiamente tradizione, oggi più che mai persino innovazione, ma per me è tantissima cultura. Viaggiare, vivere all’estero, frequentare quotidianamente stranieri, mi ha sempre dato quella sana curiosità che mi ha spinto a navigare tra le cucina che non conoscevo perché erano il primo “gancio” con chi e con cosa non conoscevo.
“Andiamo a mangiare”? “Cosa mangi”? “Cosa hai cucinato”? Queste domande, esposte sempre in tantissime lingue, erano il mio passaporto per il mondo e per questo non trovo così distonico il mio percorso professionale, da traduttrice letteraria a food entertainer!
A casa tua cucina siciliana e polacca, tradizioni culinarie agli antipodi. Cosa apprezzi dell’una e dell’altra?
Cucine totalmente dissimili, una fondata sull’olio extravergine di oliva, l’altra sul burro, trovano nella mia cucina un punto d’incontro, amando di quella siciliana la veracità dei sapori, come la melanzana, una su tutte, mentre di quella polacca la capacità di confortare, come solo un piatto di purè sa fare.
Fornelli a spillo, come è nato?
Dalla necessità di conciliare il piacere della cucina con i tempi stretti di Milano.
Per me era fondamentale trasmettere delle ricette semplici ma sfiziose, realizzabili anche da chi tornava a casa apparentemente tardi per una cena decente.
Poi è diventato però quasi un momento d’incontro tra chi partecipava ai corsi e anche il mio approccio è cambiato: da insegnante ai fornelli a food entertainer.
Food Entertainer, ovvero?
Letteralmente: intrattengo la gente ai fornelli.
Che siano single, “analfabeti del mestolo” o colleghi di un team building, il mio scopo è quello di far cucinare la gente raccontando, spiegando e lasciando estrema libertà (ma prendendomi cura di portare a tavola una cena!).
Organizzi eventi davvero divertenti, dagli addii al nubilato, all’ “analfabeti dei mestoli”, ai “corsi per due”, al “single food”, ecc… , format in cui “si cucinano cene e si cuciono legami”: cosa li differenzia dai soliti corsi di cucina?
Come dicevo prima, io “faccio cucinare”. Non mi piace essere protagonista io ai fornelli. La trovo una cosa insensata.
Per qualcuno le nostre polpette saranno strepitose, per qualcun altro insulse. A me interessa che le persone che partecipano, invece, diventino protagoniste, cucinando e raccontando la loro storia attraverso quel piatto, i loro racconti di vita, che gli permetteranno di aprirsi ad altre persone, consentendo di instaurare nuove relazioni attraverso il cibo.
Dunque un incontro di culture, di persone, di racconti…Cosa succede dietro le quinte durante i tuoi eventi?
Confusione spesso, risate sempre, ottime cene e buon vino per allietare l’atmosfera. Ingredienti immancabili.
Chi partecipa alle cene per singles?
Persone curiose, single, che condividono con altri single passioni, interessi, storie.
A volte si trovano flirt, spesso belle compagnie per serate spensierate, quasi sempre nuovi amici con cui condividere passioni e talvolta anche storie d’amore importanti che portano a vivere insieme e a creare una famiglia!
Come definiresti la tua cucina?
Originale, semplice e “stra-ordinaria” (soprattutto grazie al contributo di chi partecipa).
Ricette rivisitate o fedeli alle tradizioni?
Se parliamo di ricette tradizionali, mi piace rimanere fedele alle tradizioni ma accogliendo le proposte di chi partecipa. A volte le ricette le rivisito, invece, per motivi legati ad intolleranze o allergie dei partecipanti, o se magari qualche ingrediente risulta introvabile!
Qual è la tua preferita?
La guacamole! Riesce sempre, piace a tutti ed è la ricetta più da condivisione che ho nel menu!
Prossimi progetti?
L’ “addio al matrimonio”: la festa per chi si è separato o divorziato e vuole condividere un momento di rinascita con chi gli è stato accanto e gli vuole bene.
Perché a mio avviso non è un fallimento ma una nuova opportunità di felicità che va festeggiata!
Ci vediamo presto, Anna, davanti ai fornelli di casa tua!
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