Film drammatico diretto da Say Nebbou con Juliette Binoche, François Civil e Nicole Garcia – distribuito in Italia da Wonder Pictures.
Tratto dal romanzo di Camille Laurens “Quella che vi pare”, questo dramma psicologico lo potete trovare al cinema da ieri, giovedì 17 ottobre.
Ho avuto modo di visionarlo in Anteprima settimana scorsa a Roma presso l’Institut Français Centre Saint Louis, dopo essere stato presentato al Festival di Berlino e al Biografilm di Bologna.
Devo ammettere che, letto sul treno lo script, mi aspettavo una commedia tipo “Sliding Doors” con Gwyneth Paltrow. Ma già dalla prima scena si riesce a percepire il dramma del disagio di questa donna di 50 anni, Claire, docente universitaria in lettere, divorziata e con due figli che, nonostante sia una donna seducente e realizzata, si ritrova in una relazione a senso unico con il giovane Ludo.
SINOSSI
Con lo scopo di stalkerare il suo ex amante, Claire decide di creare su Facebook un profilo falso, spacciandosi per Clara, una ragazza di 24 anni, decisamente attraente, simpatica e un po’ timida.
Nasce sul web un’amicizia virtuale con il coinquilino di Ludo, Alex (impersonato da François Civil), un giovane fotografo. Dalle chat si passa alle telefonate e l’amicizia si trasforma in qualcosa di più profondo, molto tenero e a volte sensuale, tra confessioni notturne e chiacchiere.
Claire/Clara si innamora di Alex, felicemente ricambiata ed appagata, ma questa relazione virtuale, con una forte componente attrattiva fatta di parole sussurrate e disinibite, di condivisione di pensieri più o meno profondi condivisi a tutte le ore del giorno è in verità basata su una menzogna generata da un falso profilo, ripulito dai difetti, come i tanti presenti in rete, dando vita ad un amore impossibile.
Un amore agli occhi di Claire che rischia di diventare davvero impossibile quando la pressante richiesta da parte di Alex di incontrare Clara di persona rende questa farsa insostenibile ed ingestibile.
Claire fatica ad abbandonare il ruolo di Clara: arriva ad immedesimarsi in lei al punto tale da pensare come a lei, vivendo una doppia vita e una seconda giovinezza in un mondo parallelo immaginario. La domanda di Alex di conoscerla la mette davanti alla realtà, ovvero quello che lei è realmente: una donna seppur affascinante, molto più matura del suo giovane amore e che nulla ha a che vedere con le immagini postate su Facebook.
Claire si trova faccia a faccia dunque con il suo più grosso conflitto interiore, irrisolvibile attraverso la creazione di una falsa identità: la mancanza di consapevolezza che il tempo passa per tutti, anche per lei.
Claire ha una personalità complessa e paradossale che la spinge in una dimensione tragica mossa da un senso di colpa distruttivo.
Dare vita a Clara è stato per Claire il modo di superare il senso di rifiuto, le umiliazioni ricevute ed il conseguente dolore provato attraverso la messa in scena di un mondo di fantasia.
Tutto questo rischia di mettere a repentaglio l’appagante felicità raggiunta con Alex e di Alex stesso, nonostante i sentimenti e le sensazioni che provano Claire/Clara e Alex che sono, nonostante siano confinate nell’ambiente social, reali.
A fare da trait d’union lungo tutto il film la psicologa di Claire, la Drssa Catherine Boormans (impersonata da Nicole Garcia), involontariamente emotivamente coinvolta nel corso degli eventi e nelle scelte inconsuete della sua paziente.
CURIOSITÀ
Tanti i richiami a metafore e simboli, come lo schermo del computer, le vetrine dei bar ed il labirinto di specchi a simboleggiare il mettersi faccia a faccia con noi stessi mascherando a volte la realtà.
Imprevisti colpi di scena, che non voglio anticiparvi per non rovinarvi la sorpresa, mi hanno tenuta incollata davanti al grande schermo sino all’ultimo.
Juliette Binoche , mia coetanea, riconferma la sua capacità di “tuffarsi” letteralmente in tutti i ruoli da lei impersonati, rivelandoci già solo con lo sguardo quello che non dice: straordinaria come sempre.
L’intricato labirinto di questa storia emozionante descritta nell’omonimo romanzo è stato portato sul grande schermo da un regista a oggi a me sconosciuto, Safy Nebbou.
Nebbou ha voluto giocare con le relazioni pericolose sui social, il fenomeno dilagante del catfishing, sviluppando la storia in chiave romantica, ma con forti risvolti psicologici-sociali e con un occhio al Thriller.
Come rendere credibile il rapporto virtuale che si instaura tra Clara e Alex? Le scene al telefono della prima parte sono sempre state girate in ordine cronologico, senza mai fare incontrare i due attori.
“Questa storia è appassionante e pericolosa! Quello che non si conosce rende curiosi. Per me è stato un tuffo in un mondo che non conoscevo veramente, quello di Facebook e dei social network in generale. La struttura della sceneggiatura mi ha permesso di entrare, poco per volta, nelle emozioni e nella psicologia del personaggio, con dei momenti molto diversi tra di loro. Questa donna ha l’età che vuole avere e ci crede” J.Binoche
Felice visione!!!!
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