Una volta almeno nella vita bisognerebbe visitare Parigi. Io l’ho fatto più di una decina di volte negli ultimi trent’anni e non ne sono ancora sazia…
Perché Parigi non è solo la città dell’amore: è tanto di più!
Quattro giorni preziosi con le mie bimbe, oramai cresciutelle, approfittando del ponte del 25 aprile.
Eccomi quindi oggi a raccontarvi che cosa si deve assolutamente vedere e visitare quando si ha poco tempo a disposizione.
Scelta dell’hotel e dei voli
Importante prima di tutto scegliere dei voli comodi ed un hotel in buona posizione, onde potere sfruttare al massimo il tempo a disposizione, anche perché Parigi, nonostante sia dotata di una rete Metro capillare (nella quale è facile perdersi) ha un centro cittadino estremamente vasto e ultimamente di traffico, a causa dei tantissimi cantieri aperti, ce ne è parecchio.
Ho prenotato ad inizio aprile online attraverso Expedia un piccolo Hotel vicino all’Arco di Trionfo ed alla bellissima Avenue Foch, il Room Mate Alain. Un ottimo rapporto qualità prezzo visto il livello, la posizione, il periodo di punta e la qualità del servizio. Vi consiglio di dare sempre un’occhiata alla valutazione degli ospiti prima di prenotare, magari facendo un controllo incrociato su Tripadvisor e scegliendo se possibile un hotel colazione inclusa: l’extra da pagare in loco potrebbe essere spropositato.
Ottima alternativa sono gli appartamenti disponibili sul sito Airbnb, convenienti dalle tre notti in su. Ma anche per questa soluzione è fondamentale muoversi per tempo.
Preferibile sarebbe anche prenotare volo ed hotel assieme (su Expedia anche tanti B&B), ma sempre con largo anticipo, onde avere ampia scelta sia di alloggi che di voli.
Con il volo Easyjet siamo comodamente atterrate all’aeroporto Roissy Charles de Gaulle, 23 km a nord/est della città. In alternativa al taxi, sui 50€ per l’Arco di Trionfo, il RoissyBus vi porta in 75 minuti all’Opéra mentre il Bus 350 vi porta al 10.Arrondissement/Gare de l’Est ed alla fermata della Metro.
L’aeroporto di Orly dista 14 km a sud di Parigi ed è collegato altresì da Bus (l’OrlyBus vi porta in 30 minuti alla stazione Metro del 14. Arrondissement) e da taxi.
L’aeroporto di Beauvais Tille, utilizzato da parecchie compagnie low-cost, è distante invece 80 km dalla città. Con il Bus si arriva in centro in un’ora 1/2.
Ottima alternativa all’aereo è il treno da Milano / Stazione Garibaldi – Gare de Lyon in “solo” 8 ore (dagli €80 in su), ma sul soggiorno breve consiglierei l’aereo.
Quartieri consigliati
Parigi, come vi ho detto, è molto vasta. Le zone centrali sono quasi tutte sicure e sono divise per Arrondissements. Questi sono quelli da me consigliati:
A Nord della Senna: 1., 2., 4., 8., 9., 10., 11. (sconsiglio il 18. Montmartre, in quanto in cima ad una collina e raggiungibile unicamente via funicolare o taxi, ed il 3. Marais, più fuori mano, ma fateci un saltino se potete, ne vale la pena anche solo per la Place des Vosges, un perfetto capolavoro architettonico di inizio ‘900).
A Sud della Senna: 5., 6., 7., 15. (i quartieri di Saint Germain e dei Giardini du Luxembourg sono i miei preferiti).
Parigi in quattro giorni
Dal nostro Hotel ci siamo mosse quasi sempre a piedi: dall’Arco di Trionfo (sul quale si può salire ad ammirare in tutta la sua maestosità gran parte del centro città e la bellissima piazza) si possono imboccare gli Champs Elysées per arrivare a Place de la Concorde ed al Louvre.
Sugli Champs Elysées immancabile sosta per me, appassionata di profumi, alla Maison Guerlain: una gioia non solo per il mio naso ma anche per gli occhi, con fantastici allestimenti floreali, un corner dedicato ai profumi storici della Maison ed una vastissima scelta di rossetti a cui abbinare, se lo si desidera, un esclusivo e prezioso astuccio in pelle da borsetta: ottima idea regalo!
Sempre sugli Champs Elysées, senza spostarsi sino alla storica sede di Blvd Haussmann, le nuove Galeries Lafayettes. Una visita sempre interessante, soprattutto se cercate un regalino e dare un’occhiata a tutte, ma proprio tutte, le collezioni… Su Parigi consiglio anche sul lato sud della Senna vicino a Montparnasse le Bon Marché, un elegante grande magazzino, molto più raccolto.
Camminando sugli Champs Elysées vi consiglio una piccola deviazione in Avenue Montaigne, la “Montenapoleone” di Parigi, dove hanno sede quasi tutte le più grandi Maison francesi.
Svoltando un po’ più avanti, sempre a destra, il Grand Palais, dal magnifico tetto in vetro e ferro, sede di diverse esposizioni temporanee. Fu costruito a fine ‘800 in perfetto stile Beaux Arts, a completamento del grande complesso dell’Esposizione Universale del 1900 dall’altra parte della Senna.
A destra il Petit Palais, meno pretenzioso ma comunque di grande impatto architettonico, sede di altre esposizioni temporanee.
Il comune di Parigi quest’anno ha allestito in maniera spettacolare tutti gli spazi verdi delle zone centrali.
Passando tra i due palazzi espositivi si raggiunge il ponte più lussuoso e maestoso di Parigi, in perfetto stile Beaux-Arts, l’Alexandre III. Costruito anche questo a fine ‘800 in onore dell’omonimo Zar in occasione dell’alleanza franco-russa, è riccamente ornato da cherubini, ninfee ed illuminato da bellissimi lampioni Art Nouveau.
Percorrendolo tutto si può raggiungere l’Esplanade, la distesa verde davanti a Les Invalides (dove furono allestiti nel 1900 gli stand coperti della Esposizione Universale) e si può finalmente ammirare la Tour Eiffel.
Sulla banchina sottostante i Bateaux Mouches e diversi battelli allestiti a Bar galleggianti.
Rientrando sugli Champs Elysées si raggiunge Place de la Concorde con il suo imponente obelisco. Non è un obelisco qualunque: ha ben 3200 anni ed era stato fatto costruire dall’Imperatore Ramses per Luxor insieme ad un altro obelisco gemello. Nel 1823 fu donato dall’Egitto alla Francia.
Crocevia sempre molto trafficato, Place de la Concorde si può dire il vero punto di incontro dei maggiori luoghi di interesse di Parigi, di cui vi parlo fra poco.
Con le ragazze un piccolo lusso: abbiamo deciso di prendere una delle piccole vetture elettriche con guida turistica disponibili sulla piazza (al costo di €50 in tutto) per potere dare un’occhiata veloce all’Eliseo, a Place Vendôme con i suoi gioielleri e con l’Hotel Ritz, passando dal Faubourg Saint Honoré con le sue prestigiose boutiques (vale la pena dare un’occhiata anche al Café Costes, disegnato nel 1984 da Philippe Stark, punto d’incontro della mondanità parigina) per arrivare sino all’Opéra Garnier.
L’ordine dell’Opéra National di Parigi fu fondato da Luigi XIV nel 1669, ma si è insediato solo nel 1875 nel Teatro Opéra Garnier. Per fare questa foto ho rischiato la vita…
Ridiscendendo verso il Museo del Louvres si può ammirare l’attuale sede della Comédie Française, uno degli ordini teatrali più antichi al mondo, istituito sempre da Luigi XIV nel 1680. Nel 1799 la Comédie ha trovato la sua sede definitiva nel Palais Royal. Un Teatro di Stato dedicato al più grande drammaturgo francese, Molière.
Superato il Palais Royal basta attraversare Rue de Rivoli ed il sottopasso per entrare nella piazza antistante il Museo del Louvre. La sua piramide in vetro, costruita nel 1989 dall’architetto Cino-Americano I.M.Pei, funge da punto di accesso alle gallerie.
Dovete sapere che la maggior parte dei musei parigini offrono l’entrata gratuita ai minori di 25 anni stranieri.
Visitare tutto il Louvre richiede parecchio tempo, ma le ricche esposizioni sono ben ripartite per settori di interesse, dunque si può indirizzare la visita in base alle proprie preferenze: antichità egizie, greche, romane ed etrusche, sculture come la Nike/Vittoria di Samotracia in cima allo scalone (mi lascia ogni volta senza fiato), la Venere di Milo, i dipinti dal XIII secolo a metà dell’800 tra cui ovviamente la Gioconda (o Monnalisa), la Vergine delle Rocce ed il San Giovanni Battista di Leonardo Da Vinci.
Uscendo dal Louvre vale la pena percorrere i giardini delle Tuileries, sempre estremamente curati e piacevole luogo di relax dei parigini. Al loro interno, tornando verso Place de la Concorde sulla sinistra, l’Orangerie, con i famosi pannelli delle Ninfee dipinti appositamente da Monet.
Doccia per riprendersi dalla camminata e cena in pizzeria con amici.
Per prenotare i vostri ristoranti è sempre ottima l’App di the Fork/La Fourchette, con recensioni, indicazioni utili sui Menu e sui costi selezionando la zona. Inoltre molti ristoranti offrono per la prenotazione online ottimi sconti.
Il giorno successivo sono stata ben felice di potere rivisitare con le mie ragazze il Museo d’Orsay, sulla Rive Gauche della Senna.
Il Museo d’Orsay era originariamente una stazione ferroviaria, di cui se ne trova traccia ovunque (dalle incisioni sulla facciata, dagli orologi in ottone ai due capi interni e dai due mastodontici orologi laterali attraverso i quali si può godere di una vista mozzafiato sul lungo Senna).
La stazione venne ricondizionata e convertita a Museo nel 1986 grazie all’eccezionale lavoro svolto dal pluripremiato Architetto Gae Aulenti, italiana!
Il Museo d’Orsay ospita in maniera permanente la collezione più ricca al mondo di pittori impressionisti e non, dal 1848 al 1914: Monet – Manet – Renoir – Dégas – Gaugin -Cézanne – Van Gogh – Matisse -Pissarro – Seurat – Toulouse Lautrec – Rousseau – Ingres e tanti altri, oltre ad un discreta esposizione di sculture di Rodin (ma vi consiglio la visita al Museo a lui dedicato). Se avete la fortuna di potere visitare il Museo d’Orsay entro il 21 luglio prossimo, è stata allestita una bellissima esposizione temporanea intitolata “Le modèle noir de Géricault à Matisse”.
Eccovi una selezione di capolavori:
Uscendo dal Museo d’Orsay vale la pena percorrere il Boulevard Saint Germain e dare un’occhiata agli show-room dei più noti designer d’arredamento mondiali. Saint Germain è un quartiere molto chic e tranquillo dove si sono insediati la maggior parte dei consolati e dei ministeri, ma non solo: all’altezza della Rue de Rennes, famosa via dello shopping, e della Piazza Saint Germain des Prés, un’infilata di birrerie e caffè storici, a inizio ‘900 luogo di incontro del mondo della cultura, dell’arte e dell’aristocrazia parigina: la Brasserie Lipp, il Cafe de Flore e il Cafe Les Deux Magots. Non sono a buon mercato, come dopotutto non lo è alcun ristorante parigino, ma un caffé o una birra possono farvi assaporare un po’ di atmosfera da Belle Epoque…
Sulla stessa piazza si affaccia la coloratissima Abbazia di Saint-Germain-des-Prés, ma attualmente i lavori di ristrutturazione interni coprono gran parte degli affreschi.
Le vie che da qui portano alla Senna fanno parte del Carré Saint Germain, distretto ricco di gallerie d’antiquariato, d’arte e di librerie.
Percorrendo il lungo Senna verso Notre Dame numerose bancarelle ove acquistare stampe, vecchie copertine di riviste, qualche vecchio libro e qualche souvenir di minor pregio.
Poco prima di Notre Dame a destra vale la pena visitare Shakespeare and Company, storica biblioteca fondata dall’americana Sylvia Beach nel 1919 con lo scopo iniziale di dare vitto ed alloggio a promettenti scrittori, divenuta poi luogo d’incontro della cultura anglo-americana da Hemingway a Allen Ginsberg.
Centinaia di curiosi al di là delle transenne che proteggono la cattedrale di Notre Dame durante i primi lavori di ripristino in seguito all’incendio del 15 aprile scorso. Simbolo della Francia cattolica e patrimonio dell’Unesco, questa antichissima cattedrale gotica del 1163, sopravvissuta a rivoluzioni ed a conflitti mondiali, ha perduto il tetto, la guglia ed alcune porzioni della navata centrale e del transetto. Bisognerà aspettare almeno 5 anni per poterla rivisitare. I parigini sono rimasti molto scossi da questa tragedia, una delle tante da loro vissute in questi ultimi anni, purtroppo.
Decidiamo di terminare la giornata con un pic-nic serale sotto alla Tour Eiffel … e non siamo le uniche: i prati sottostanti, Les Champs de Mars, sono gremiti di gente che attende il cambio dell’ora dopo al tramonto per assistere ai 5 minuti di giochi di luci che ogni sera brillano sulla città.
Se avete invece intenzione di salire in cima a questo capolavoro ingegneristico, come altri 5.5 milioni di turisti all’anno fanno, vi aspettano 1792 gradini. Ma già dopo 704 scalini sarete ricompensate dalla migliore vista su Parigi. Per le pigre c’è anche l’ascensore, che vi porterà al 2. piano.
Se volete “scaldare” la vostra carta di credito vi aspetta sempre al 2. piano uno dei più rinomati ristoranti parigini, il Jules Verne.
Al sabato mattina, dallo scorso novembre, è sempre preferibile informarsi bene sui media o attraverso la reception dell’hotel riguardo ai siti scelti dai “Gilet Jaunes” per le loro manifestazioni, a volte pericolose. Anche se da qualche settimana gli Champs Elysées, Place de la Concorde ed il Louvre sono loro interdetti, meglio orientarsi altrove.
Noi decidiamo di recarci a Montmartre, il quartiere degli artisti. Lontani i tempi in cui vi soggiornavano i grandi nomi come Picasso, è comunque una destinazione piacevole. In Place du Tertre espongono sempre, tra i tavolini dei bistrot, pittori, ritrattisti e caricaturisti. Vi sconsiglio di fotografare le opere, potrebbero arrabbiarsi.
Tutt’intorno un dedalo di stradine ci ha portate a scoprire due café bistrot molto carini, chez Plumeau e la Maison Rose. Riusciamo a finire di pranzare da Maison Rose all’aperto sotto al sole giusto in tempo prima del diluvio.
Impossibile visitare la Basilica del Sacro Cuore, una fila lunghissima con pioggia di traverso: raffreddore assicurato!
Scendiamo nuovamente in città (la funicolare era strapiena, altro taxi…) per goderci ancora un po’ la città.
In rue de Rivoli passiamo davanti ad Angelina, una storica pasticceria in stile Art Decò famosa per la sua cioccolata calda. Amata dai parigini (e da una cinquantina di turisti in fila) scopriamo non essere proprio a buon mercato: un dolcetto ed una cioccolata possono costare €25,00. Tiriamo dritto.
Preferiamo gustarci un paio di Macarones da La Durée.
L’ultimo giorno l’abbiamo tenuto per una breve visita al Moulin Rouge (giusto visto da fuori, ovviamente) ed un po’ di giretti qua e là, con gli ultimi acquisti sul lungo Senna.
Non ho parlato di ristoranti in questo articolo: ce ne vorrebbe un altro solo per questo. Con due figlie adolescenti inutile prenotare ristoranti che non verrebbero apprezzati: meglio un’omelette, un’insalatona o una bistecca in uno dei tanti bistrot in giro per la città.
Qualche ultimo consiglio
CLIMA
Parigi risente delle correnti fredde provenienti dall’Atlantico, nonostante ci vogliano due ore per raggiungerlo. Al tempo stesso spesso prevale un clima decisamente continentale.
Quando visitare dunque Parigi?
In inverno Parigi è fredda, piovosa e ventosa, ma sotto Natale le luminarie sono fantastiche.
In primavera è coloratissima e piacevole, ma armatevi di sciarpa ed ombrello: vento e pioggia possono arrivare da un momento all’altro alternati a piacevoli momenti di tiepido sole.
D’estate Parigi è fantastica: mai troppo calda, pochi parigini, solo turisti, meno traffico, meno file. Insomma la mia stagione preferita.
Per l’autunno valgono le stesse indicazioni della primavera.
Fate vobis…
FUORI PARIGI (se avete tempo)
Reggia di Versailles – ad un’ora di auto dal centro città, imperdibile.
Casa di Monet a Giverny – ad un’ora 1/2 d’auto da Parigi, mia prossima destinazione.
Parco divertimenti di Eurodisney – poco meno di un’ora da Parigi, servizio navetta disponibile. Se siete delle eterne principesse (o se avete nipotini al seguito).
COME MUOVERSI
Parigi come vi ho detto si può girare a piedi se avete la fortuna di soggiornare in zona centrale, oppure con i mezzi pubblici, con il taxi (Uber a Parigi costa molto di meno di quanto costasse in Italia) e da qualche tempo si può girare con il monopattino elettrico o con la bicicletta (basta scaricare l’App dell’azienda che offre il servizio – li trovate ovunque).
Se non l’avete mai visitata prima, vi consiglio di prenotare una mezza giornata di Tour sui soliti Bus rossi Hop On Hop Off (Link): un’ottima idea per una prima infarinatura generale di quello che offre Parigi, con la possibilità di decidere al momento se scendere a visitare quello che più vi attrae. Già in aeroporto trovate i volantini con i riferimenti necessari alla prenotazione, se non avete provveduto online.
Se invece siete delle romantiche, non potete non fare il Tour sulla Senna sul Bateau Mouche al tramonto…
Bon voyage!
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