Qualche settimana fa mi ha scritto d’istinto una mia follower, sicura che l’empatia, di cui avevo appena parlato in un articolo (LINK), mi avrebbe fatto comprendere le sue sofferenze ed il coraggio dimostrato, come solo una donna può fare.
Lei stessa ha percepito, leggendo i miei articoli, un’affinità di pensieri che io stessa ho colto sin da subito leggendola.
La sua email mi ha commossa: per le emozioni che mi ha trasmesso, per tutti i “furti” perpetrati alla sua felicità e per quello di buono che la vita oggi finalmente le sta rendendo dopo averle tolto tanto.
Mi ha altresì commossa il suo avere sentito di potersi confidare con me, (io che non sono nulla di più che una donna qualunque di 54 anni che ha aperto un blog) ed avere avuto il desiderio di condividere la sua storia con tutte voi, donne overanta, come me, come lei…
Ve la presento, si chiama Daniela ed ha riavviato da pochissimo una produzione artigianale di borsette, interamente tagliate, cucite e rifinite a mano 100% Made in Italy: le ZEFIRA BAGS, di cui vi parlerò qui sotto.
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Sono passati 35 anni da quando con mio marito avviammo un laboratorio di pelletteria con discreto successo locale, che, per inesperienza di gioventù, sopravvalutammo facendo – come si suol dire – passi più lunghi delle nostre gambe. Una gravidanza a rischio, le difficoltà lavorative ed un socio “furbetto” ci allontanarono fino alla separazione ed il mio ritorno a casa dei miei genitori a Roma con il bambino.
Iniziai così una nuova vita da impiegata presso una piccola società finanziaria di un parente, divenendo presto il suo braccio destro e subentrandogli quando nel 2002, prima un infarto e poi un ictus lo resero paralizzato nella parte destra del corpo e completamente afasico. Fu un periodo durissimo di studio di materie aride, finanziarie e di contrattualistica. Tuttavia, limitando l’aspetto espansionistico, ho portato avanti l’azienda, che contava circa 15 impiegati ed una trentina di agenti. Ci furono anche altrettanti periodi, episodi e momenti di gioia, ma bisogna soffermarsi sempre più approfonditamente per ripercorrerli ed assaporarli. Nel frattempo nel 2007, oltre ad instaurare un rapporto di splendida amicizia con il mio ex marito, sono stata operata d’urgenza per l’asportazione della tiroide e mi sono dovuta sottoporre a 2 cicli di terapia radiometabolica poiché dall’esame istologico risultò un carcinoma maligno con metastasi a tutte le giunture. Furono due anni pesanti sotto tutti i punti di vista: arrivai a pesare 104 kg per un’altezza di 1,54. Mia madre fu spettacolare e nel giro di un’estate mi portò a 80 kg.
Nel 2010 mi innamoro, ricambiata, di un uomo speciale. È la felicità. Architetto, coetaneo, prestante, inconsapevole della sua bellezza, preciso, intransigente, metodico. Ma proprio che per me derogasse a queste sue caratteristiche mi faceva sentire amata e me lo faceva amare ogni giorno di più. Appassionato viaggiatore, con la sua moto e la sua barca abbiamo esplorato luoghi bellissimi in Italia e all’estero. Dopo aver deciso di smettere di lavorare, lui, pur vivendo a Roma, decise di passare la maggior parte del suo tempo sulla sua barca ormeggiata in Veneto ed io lo raggiungevo ogni venerdì. Certo avrei dovuto chiedermi come passava il tempo il lunedì, il martedì, il mercoledì ed il giovedì… Ricordo che dovevamo partire per una crociera verso la Croazia il 20 luglio 2014, dopo una violenta lite perché nulla di me andava più bene. Come mi vestivo, come parlavo, come mi comportavo. Ma partimmo. Degli amici ci aspettavano nel porto di Rovigno per scendere in Montenegro. Una sera, nella marina di Korcula, scese a terra per comperare dei sigari e decisi di raggiungerlo per un aperitivo, ma lo trovai estaticamente al telefono. Quando ci guardammo negli occhi mi sentii morire! Fu un mese e mezzo di agonia, dove ero combattuta tra il prendere il primo aereo per tornare a casa ed il rimanere con lui per tentare di riconquistarlo. Rimasi, lui me lo chiese, come a volere ricostruire il nostro rapporto. Ma fu inutile… La cameriera di 29 anni della marina in Veneto, dove lui passava il lunedì, il martedì, il mercoledì ed il giovedì, vinse. Ero inebetita e disperata. Ho iniziato a perdere la mia lucidità.
Mio figlio ed il mio ex marito mi sono stati vicinissimi e di grande conforto. Iniziammo a passare sempre più tempo tutti insieme, Natale, Pasqua, i fine settimana nella casa di campagna. C’era tanta armonia. Decido di invitare il mio ex marito a cena da noi per il suo compleanno, il 7 luglio. Una serata deliziosa in una ritrovata famiglia. La mattina dopo alle 7 suona il campanello. Ancora in pigiama mio figlio ed io andiamo ad aprire. Due vigili urbani ci comunicano che a mezzanotte circa c’è stato un grave incidente mortale e che purtroppo…
La sua morte ci ha annientati. Da lì in poi la mia lucidità è andata persa del tutto e le nostre vite sono andate a rotoli. Il dolore ed il rammarico di averlo invitato a cena quella sera sono un macigno sulle spalle. Ho inanellato un errore dopo l’altro che non sto a raccontare, ma soprattutto non sono stata capace di proteggere tutto quello che avevo costruito in modo da poterlo passare a mio figlio, delegando l’attività ad altri che ne hanno determinato una fine impietosa e fallimentare, lasciandoci, nel vero senso della parola, senza una lira.
Ed è così che arrivo su Instagram e su Facebook con le mie borsine, per provare a ripartire da zero, da dove avevo iniziato con mio marito, pensando che da lassù possa vedermi ed essere orgoglioso di me.
Daniela
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ZEFIRA BAGS
Pelle nappata, scamosciata e a stampa struzzo o morbidissima ecopelle. Tessuti preziosi per dettagli esterni in canvas di cotone, in tinta unita, rigati, floreali e damascati, rifiniture in pelle e nastri in gros-grain. Fodere interne in shantung di seta. Dettagli estremamente accurati e che conferiscono ulteriore unicità alle borse Zefira Bags, come le nappine e le pattine, le tracolle di una lunghezza tale da consentirci di portare le Tote sia a spalla che a mano.
Viene dato ampio risalto a pratiche tasche portacellulare, per chiavi e sigarette ed ai beauty case abbinati: nulla è lasciato al caso, per delle borse non solo uniche, ma anche estremamente eleganti e versatili!
Daniela ci descrive così la mission di questa sua nuova avventura, le ZEFIRA BAGS:
“Dispensatrice di felicità ad un ristretto numero di donne intenditrici ed illuminate, dando loro la possibilità di acquistare creazioni uniche, che non tutte le donne possono avere, proprio per il tempo che occorre per realizzarle, perché sono fatte a mano, con ago e filo, punto per punto, buco per buco… dove gli approvvigionamenti di ottimi tessuti e pellami vengono fatti in piccole quantità onde permettere la realizzazione di due/tre borse per ciascun abbinamento di tessuto/pellame e comunque mai nello stesso modello.”
Pezzi dunque unici, che prevengono il disagio di incontrare l’amica con la stessa borsa indosso…
Le Zefira Bags sono nate a Roma e rappresentano un nuovo modo di interpretare “la borsa fatta a mano”, da una donna per le donne.
La produzione artigianale di ogni borsa richiede due giorni.
I prezzi vanno dai € 55,00 ai € 75,00, spese di spedizione escluse.
Eccovi i modelli della nuova collezione Primavera Estate 2019.
Per acquisti o collaborazioni potete contattare Daniela sul profilo ZEFIRA BAGS su Instagram e su Facebook, oppure scrivendole una email a zefira.bags@gmail.com.
Seguitela, mi raccomando!
Una donna come Daniela, speciale, che produce borse per tutte le donne speciali che sentono di meritarsi una borsa unica.
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