Fin da che ricordi non mi sono mai soffermata ad analizzare l’estetica dei miei piedi. Mi sono sempre sembrati normali, nè troppo lunghi rispetto alla mia altezza, nè troppo tozzi nè storti. Solo varcata la mitica soglia “anta” ho notato un lento ma progressivo mutamento delle ossa laterali all’alluce: ebbene sì, si stava manifestando, lemme lemme, la fatidica e antiestetica “cipolla”! Ed io adoro i sandali infradito modello Capri, quelli che lasciano il piede in bella vista. Il primo momento è stato panico distruttivo: d’ora in poi solo scarpe chiuse con punta rotonda, in ogni stagione dell’anno e, in caso di peggioramento, “l’amputazione degli arti deformi”. Il secondo momento è stato reazione e logica: ci sarà un modo per fermare e migliorare la situazione!… Ho iniziato ad informarmi ed ecco cosa ho scoperto…
Per prima cosa mi sono tranquillizzata: nel mio caso la deviazione dell’alluce verso le altre dita è lieve, la cipolla, che è poi una borsite data dall’infiammazione dell’osso che sfrega sulla scarpa, è appena accennata e non mi dà dolore. Il mio è, almeno per ora, un problema estetico. Ben diversa è la patologia, cioè il problema funzionale e di biomeccanica del piede. A quanto sostiene il dottor Marco Moscati, specialista in chirurgia del piede, in condizioni di normalità, quando camminiamo, il 70% del peso corporeo è sostenuto dal primo raggio del piede (alluce) e dal primo metatarso corrispondente. Nel caso di alluce valgo conclamato il peso viene trasferito sui metatarsi e sulle dita centrali che, però, non sono in grado di sostenere il peso del corpo poichè, durante il passo, questo aumenta di 3 volte. Spesso le conseguenze non sono …”simpatiche”: lesioni osteoarticolari che possono avere ripercussioni anche su ginocchia e schiena. In questo caso bisogna rivolgersi allo specialista che valuterà il da farsi, eventualmente anche la soluzione chirurgica.
Come fare, invece, per evitare che la …cipolla cresca e l’alluce devii sempre più?
In primis utilizzare scarpe adeguate, con tacco di 4/5 cm (addio stiletto 12!), a punta larga, poi cercare di non stare in piedi per lunghi periodi di tempo (ma chi lavora in negozio o nei Bar…come fa?), utilizzare, sotto controllo medico, farmaci per ridurre infiammazione e dolore. Ottime le applicazioni di ghiaccio sulla cipolla per dare sollievo all’articolazione . Il podologo potrà valutare la prescrizione di plantari su misura in aiuto al paziente, insieme con movimenti ginnici specifici. Mi conoscete, ho selezionato 3 esercizi ad hoc che eseguo almeno 4 giorni alla settimana e che mi sembra giovino ai miei ex-piedini:
Il primo: seduta, faccio scorrere i piedi avanti ed indietro su una pallina da tennis, imprimendo una leggera pressione dal tallone alle dita e ritorno. Un minuto per parte.
Il secondo: seduta, con le gambe stese, eseguo dei cerchi immaginari con gli alluci in senso orario e antiorario. Due minuti totali.
Il terzo: stessa posizione di prima, con le mani alzo ed abbasso, senza forzare, l’alluce cercando di mantenere il suo asse. Due minuti.
Provateci anche voi! Certo, non si recupererà l’estetica di un tempo ma si eviterà un peggioramento. Almeno spero…